Oppenheimer: Christopher Nolan voleva che il pubblico "comprendesse e non giudicasse" il protagonista
Christopher Nolan voleva che il pubblico "comprendesse e non giudicasse" il protagonista di Oppenhimer, suo ultimo film
Un canale Youtube giapponese ha recentemente riunito per una chiacchierata Takashi Yamazaki, regista di Godzilla: Minus One, e Christopher Nolan. Nel video, che potete vedere nella parte superiore della pagina, quest'ultimo ha riflettuto sul suo ultimo lavoro, Oppenheimer, sottolineando in particolare la rilevanza del tema al centro della storia:
Il mio interesse originale era il dramma vero e proprio di molti aspetti della storia: sono stato in particolare folgorato dallo scoprire che nel percorso verso il Trinity test gli scienziati non potevano eliminare la possibilità di distruggere letteralmente il mondo quando innescano il meccanismo, ma sono comunque andati avanti. Mi sembrava una situazione estremamente drammatica.
Quando ho parlato a uno dei miei figli adolescenti del progetto, lui mi ha detto: "Ma è qualcosa che interessa veramente alle giovani generazioni, sono veramente preoccupate dalle armi nucleari?". Sfortunatamente, in un paio d'anni, nel lasso di tempo tra questo confronto e la fine dei lavori al film, la situazione globale è così peggiorata che molti ora sono interessati a questo cupo argomento. Questo è molto indicativo della nostra paura dell'Armageddon nucleare, che aumenta e diminuisce a seconda del contesto geopolitico. Lo trovo sbagliato: dovremmo essere sempre consapevoli [di questa possibilità]. Il film finisce con un momento di disperazione drammaticamente necessaria. Ma nel mondo reale molto può ed è stato fatto da individui e organizzazioni per provare a eliminare o ridurre le armi nucleari e rendere il mondo un posto più sicuro. Nel mondo reale la reazione appropriata non è la disperazione, ma l'attivismo.
Il regista sottolinea però come il suo obiettivo non sia stato quello di realizzare un'opera "didattica":
Non ho realizzato Oppenheimer per portare l'attenzione del pubblico su questi temi. Se il suo successo ha favorito questo processo, è una cosa buona. Ma io sono stato spinto dal dramma della storia del protagonista e da quanto sentivo questa fosse importante. Ho trovato diversi elementi di tensione, di luce e buio in conflitto. Questo mi sembrava molto coinvolgente, qualcosa per cui il pubblico avrebbe ricavato un'esperienza davvero significativa. Io e Cillian [Murphy] volevamo che il pubblico fosse portato a comprendere piuttosto che a giudicare [il protagonista] e che, conoscendo entrambi i suoi lati, si facesse una propria opinione su cosa ha fatto o su cosa ognuno di noi avrebbe fatto al suo posto. Spero che il film non abbia preso una posizione a riguardo: le scelte di Oppenheimer sono le sue. Credo che questa sia una delle più interessanti qualità del Cinema: ti permette di vivere l'esperienza di qualcun altro anche se completamente diversa dalla tua.
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FONTE: YT