Oltre 200 i cinema USA pronti a proiettare The Interview, anche grazie a George R.R. Martin

Sono oltre 200 i cinema che proietteranno The Interview negli USA. Ecco come George R.R. Martin ha contribuito a rendere possibile la cosa

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Sono oltre 200 i cinema americani che hanno chiesto alla Sony di proiettare The Interview il giorno di Natale. Si tratta di una piccola frazione delle migliaia di schermi su cui doveva essere proiettato inizialmente il film con Seth Rogen e James Franco, previsto per essere un blockbuster mainstream e invece diventato, a causa delle minacce degli hacker (presumibilmente) Nordcoreani, una pellicola da arthouse e cinema indipendenti. Nessuna grande catena cinematografica, infatti, rientra tra i cinema che si sono resi disponibili per proiettare il film, anche per via della politica della Sony, che ha annunciato di voler distribuire The Interview anche in video on demand.

Stando a quanto annunciato dalla major, ogni cinema dovrà prendere in maniera autonoma provvedimenti sulla sicurezza delle sale, mentre non è ancora chiara la piattaforma VOD che proporrà il film online.

Ma cosa c'è dietro il repentino cambio di strategia della Sony? Apparentemente, uno scambio di e-mail tra il proprietario della Alamo Drafthouse, il propretario della Sun-Ray Cinema in Florida e... George R.R. Martin, proprietario del Jean Cocteau Cinema di Santa Fe, New Mexico. I tre hanno deciso di coinvolgere la Art House Convergence, una divisione del Sundance Institute fondata nel 2006 per aiutare e promuovere i cinema indipendenti. L'organizzazione ha stilato una petizione, e tra i primi firmatari vi è stato proprio Martin. Una volta raggiunto un buon numero di firme (si parla di centinaia), sono iniziate le trattative tra Sony e Tim League della Alamo Drafthouse: l'obiettivo era quello di selezionare quali, tra i cinema firmatari, fosse dotato di proiettore digitale e fosse in grado di proiettare il film il giorno di Natale. Il via libera definitivo è arrivato martedì mattina. "Quando le grandi catene cinematografiche si tirano indietro," commenta League su Deadline.com, "sono i piccoli cinema indipendenti a prendersi il rischio". Il proprietario della Alamo ha dichiarato di voler proiettare il film in buona parte dei 19 cinema della Alamo Drafthouse, con una grande attenzione alla sicurezza. Va detto che non è la prima volta che i cinema americani devono affrontare una minaccia terroristica: nel 2012 vi fu una terrificante sparatoria ad Aurora, Colorado, durante una anteprima del Cavaliere Oscuro - il Ritorno.

E tra gli oltre 200 cinema che proietteranno il film, alla fine, vi è anche quello di George R.R. Martin, come spiega lo stesso autore del Trono di Spade sul suo blog:

Ho appena parlato con Jon Bowman, che si occupa della programmazione del Jean Cocteau Cinema. Jon ha appena parlato con la Sony. The Interview uscirà al Cocteau il giorno di Natale. Quattro spettacoli: 2pm, 4.30pm, 7pm, 9.30pm.

Altrimenti saremmo rimasti chiusi. Rimarremo aperti solo per questo film, e gli dedicheremo tutto il giorno. Abbiamo prenotato per due settimane, e il film andrà in rotazione con altri film per i quali avevamo preso impegni prima che succedesse tutto questo. Potremmo anche fissare delle proiezioni di mezzanotte se ci saranno abbastanza richieste.

Venite a celebrare il Natale e la libertà d'espressione con noi e Seth Rogen!

Anche il Bijou di Traverse City, Michigan, proietterà il film. Il cinema è di proprietà nientemeno che di Michael Moore. Stesso dicasi per il Cinémas Palme d'Or di Coachella Valley, California, il cui co-proprietario è Bryan Cranston.

Per quanto riguarda la Alamo Drafthouse, invece, League prevede di servire margaritas agli spettatori (il drink preferito di Kim Jong-Un, stando al film), completi di ombrellini di carta.

E quali sono le novità sulla relase internazionale? Al momento nessuna, il film rimane cancellato nel resto del mondo, almeno per ora.

Fonti: THR / Deadline

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