Oldboy: Park Chan-wook spiega perché la celebre scena del corridoio è "una metafora della vita di un uomo"
Park Chan-wook spiega perché la celebre scena del corridoio in Oldboy rappresenta "una metafora della vita di un uomo"
In occasione del 20° anniversario dell'uscita di Oldboy (LEGGI LO SPECIALE) il suo regista Park Chan-wook ha concesso una lunga intervista a Inverse, dove ha parlato diffusamente del film. Tra le curiosità emerse, oltre alla sua reazione al remake firmato Spike Lee, anche il significato della celebre scena del combattimento in corridoio, in cui in un lungo piano sequenza il protagonista abbatte diversi uomini venuti ad ucciderlo.
Ecco invece le parole del regista:
Il punto che volevo esprimere è che questi nemici non sono persone importanti. Non si tratta di una scena in cui il protagonista sta duellando con il cattivo principale. Si tratta di uomini assunti da un uomo che è stato assunto dal cattivo principale. Queste persone non appariranno mai più e sono tutti personaggi senza nome. Si può quasi dire che sono esseri astratti. Quindi, essere circondato da queste persone e combattere con loro per quella che sembra un'eternità, mi è sembrato che fosse letteralmente una metafora della vita di un uomo.
Quindi, se chiamiamo la vita di un uomo una battaglia, un atteggiamento battagliero, ci sono cose nella vita che combattono contro di noi, come una malattia o qualsiasi cosa nella vita che ci minaccia, o per esempio, un conflitto interiore. Ecco, ho visto la scena quasi come una materializzazione di quelle cose che lottano con noi e ci torturano nella vita. E della fatica e della solitudine che derivano da questa battaglia che dura tutta la vita, con queste cose che ci torturano. In questo senso l'ho vista come una metafora. Se guardiamo la vita da lontano, come nella scena del corridoio, c'è la tragedia, ma c'è anche la commedia. È una battaglia intensa, ma ci sono anche momenti ironici e comici nascosti nelle nostre vite.
Cosa ne pensate della scena del corridoio in Oldboy? Lasciate un commento!
FONTE: Inverse