Occhiali neri: Dario Argento parla delle origini del suo nuovo film
Dario Argento parla di Occhiali neri e svela le origini del suo nuovo film presentato ieri fuori concorso alla Berlinale
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L'attesa per vedere Occhiali neri, il nuovo film di Dario Argento, è quasi finita: ieri la pellicola è stata proiettata fuori concorso alla Berlinale, e il 24 febbraio arriverà nei cinema italiani.
Argento doveva dirigere il film vent'anni fa, su produzione di Vittorio Cecchi Gori: era in corso la ricerca delle location quando il produttore è fallito, e così il progetto è andato nel dimenticatoio. È stata Asia a ritrovare la sceneggiatura, come spiega il regista: "Stava cercando in giro per casa mia, tra i fogli e i quaderni, e ha trovato questo script di cui non aveva mai sentito parlare". L'attrice ha convinto suo padre a dirigerlo e ha coinvolto la francese Wild Bunch. Non solo: ha chiamato anche il compositore techno francese Arnaud Rebotini (Blair Witch) per la colonna sonora (inizialmente aveva pensato ai Daft Punk, che però poi si sono sciolti). Le riprese si sono svolte durante la pandemia, e la sceneggiatura è stata rimaneggiata, come conferma Argento: "La storia è un po' diversa da quella originale, ma ha lo stesso spirito folle e scatenato". Tra le novità, il rapporto tra Diana e Chin: "Il legame materno con il bambino, che la protegge e diventa la sua guida, è qualcosa di inedito. Questa dinamica mi ha spinto a realizzare un film migliore".
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Grazie a un'intervista pubblicata su Variety scopriamo i primi dettagli su quello che viene definito un vero e proprio giallo ambientato nella Roma dei giorni nostri. La storia ruota intorno a un serial killer che strangola prostitute con una corda da violoncello e che sta inseguendo un'escort di lusso di nome Diana (Ilenia Pastorelli). La donna, dopo un incidente automobilistico con lo stesso assassino, diventa cieca e viene aiutata da un orfanello di origini cinesi e da un'assistente sociale interpretata da Asia Argento.
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