Occhiali 3D monouso obbligatori, è polemica
Con una circolare, il Ministero della Salute vieta l'utilizzo di occhiali 3D ai minori di sei anni e il loro riciclo dopo l'uso. Le associazioni degli esercenti si dicono preoccupate, mentre regna la confusione...
Fonte: Corriere.it, varie
Secondo quanto riporta il Corriere.it, il ministero ha diffuso una circolare che obbliga l'impiego di occhialini 3D usa e getta, vietando il riciclo dei dispositivi (anche se previa disinfezione). Inoltre, i bambini al di sotto dei sei anni non potranno assistere a spettacoli in 3D. Queste le parole del ministro Fazio:
Abbiamo dato seguito al parere del Consiglio Superiore di Sanità, il fenomeno è esploso da quando sono in circolazione pellicole come Avatar e Alice. Era necessario assumere decisioni rapide. Ora valuteremo come comportarci con gli occhialini privi del marchio CE della comunità.
[Il Consiglio Superiore di Sanità] esprime all'unanimità parere che per la visione di spettacoli cinematografici,l'utilizzo di Occhiali 3D sia:
Controindicato per i bambini al di sotto dei 6 anni di età;
Limitato nel tempo per gli adulti;
garantito con fornitura del tipo monouso agli spettatori
Si tratta ovviamente di un parere, oggi tuttavia messo in atto con un provvedimento dal Ministero. Nel caso dei bambini sotto i 6 anni, si specifica che la stereoscopia è sconsigliata perché i più piccoli non hanno ancora sviluppato completamente la visione binoculare; nel caso della limitazione nel tempo, il suggerimento è quello di fare un intervallo di 10 minuti a metà dei film più lunghi (come Avatar), mentre per quanto riguarda la fornitura monouso la questione si fa complicata, molto più complicata.
Costringere tutti gli esercenti a fornire occhialini monouso, oltre a sembrare un enorme spreco, preoccupa le varie associazioni, che rispondono così alla comunicazione del ministero:
ANEC E ANEM SUGLI OCCHIALI 3D: NO A MISURE RESTRITTIVE DELLA LIBERTA’ DI MERCATO
L’Anec e l’Anem, associazioni rappresentative degli esercenti cinematografici italiani, esprimono “fortissima preoccupazione” in merito alla confusione in atto riguardo la questione “occhiali 3D”.
“Siamo di fronte – dichiarano le associazioni - ad una vera e propria campagna di ingiustificato allarmismo e di non corretta informazione.
Al fine di scongiurare l’adozione di azioni restrittive della libertà di mercato e di non contribuire a procurare allarme ingiustificato, si ricorda che oltre 14 milioni di spettatori hanno visto in Italia film in 3D decretando un successo in costante crescita e che gli episodi conosciuti di reali conseguenze a seguito della visione di questi film che richiedono l’uso degli occhiali sono assolutamente trascurabili.
Non neghiamo l’autorevolezza del Consiglio Superiore della Sanità, ma ci domandiamo come mai non siano state ascoltate le aziende produttrici, come mai non siano state ascoltate le aziende dell’esercizio, come mai non siano state valutate le differenze tra i vari sistemi di proiezione, come mai non si sia entrati nel merito specifico.
Autorevoli esperti in oftalmologia italiani e stranieri hanno valutato in modo ben diverso i rischi e le conseguenze collegati ad una visione di questi film, che sono proposti in tutto il mondo senza l’insorgere delle polemiche sollevate in Italia.
Le Associazioni degli esercenti richiedono urgentemente un esame più approfondito della problematica prima della adozione di qualunque provvedimento e una valutazione che tenga conto anche delle legittime opinioni e conoscenze della professione cinema.
Gli esercenti ribadiscono che la tutela dei consumatori è loro interesse primario, tanto quanto la tutela degli investimenti economici e produttivi che hanno consentito il ritorno di tanti spettatori al cinema e la conseguente tutela della occupazione specifica addetta.
Si è consapevoli che fra poco avremo la diffusione casalinga dei sistemi 3D, sempre con gli occhiali e senza alcun controllo temporale del loro utilizzo?
Si è consapevoli che i vari sistemi di proiezione in 3D con l’utilizzo dei propri specifici occhiali non sono compatibili tra loro e quindi non si tratta di fare una scelta tra “monouso” e “riutilizzo”, ma tra un sistema tecnologico e un altro (per esempio tra l’utilizzo di occhiali polarizzati o occhiali attivi o passivi)?
Di tutto questo e altro l’Anec e l’Anem sono pronte a discutere in tutte le sedi competenti”.
C'è un'ultima precisazione da fare, e riguarda il generale (e inutile) allarmismo che l'intera questione sta creando negli spettatori proprio mentre alcuni dei film più attesi stanno uscendo in 3D in tutto il mondo, peraltro dando una forte spinta all'industria cinematografica. E' importante che venga fatta chiarezza sui reali rischi a livello igienico nell'utilizzo di occhialini disinfettati dopo ogni uso, soprattutto quando salendo su un comunissimo treno o pullman la nostra testa viene a contatto con poggiatesta e sedili che certo non vengono disinfettati o puliti dopo ogni uso (per non parlare del denaro)...