Obi-Wan Kenobi, Ewan McGregor presenta la serie: "Ho ripreso il ruolo grazie ai fan"
Ewan McGregor ha presentato la serie Obi-Wan Kenobi, in arrivo il 27 maggio, spiegando come ha deciso di riprendere il ruolo e le diffioltà affrontate durante la preparazione e le riprese del progetto
La decisione di interpretare nuovamente Obi-Wan Kenobi
L'attore scozzese ha ammesso che è stato un processo piuttosto lungo e lento quello che lo ha riportato nella saga stellare, iniziato con il fatto che gli venisse chiesto spesso se volesse riprendere il ruolo:
Alla fine di ogni intervista che ho realizzato per anni mi venivano chieste due cose: se avrei realizzato il sequel di Trainspotting e se avrei mai interpretato di nuovo Obi-Wan Kenobi.
McGregor ha ricordato che quando erano usciti i lungometraggi nelle sale non esistevano i social media e non si aveva un contatto diretto con i fan, quindi la percezione dell'apprezzamento del progetto era molto diversa. Il confronto con chi era stato bambino ha significato davvero molto per lui:
Sono certo che sia uno dei motivi per cui siamo tutti qui. Ho voluto riprendere il ruolo per loro. I fan di Star Wars sono incredibilmente appassionati e probabilmente tra i più forti al mondo. Poter dare loro qualcosa di questo tipo, realizzare una serie che sembra abbiano voluto da tempo è davvero eccitante.
Il punto di partenza della storia
La Disney, avendo visto che in più occasioni si era dichiarato disposto a tornare, lo ha quindi voluto incontrare, situazione che ha poi portato allo sviluppo di un progetto che si inserisse a livello narrativo tra il terzo e il quarto episodio.
All'inizio della serie Obi-Wan ha trascorso 10 anni dopo lo scontro con Anakin Skywalker:
Si sta nascondendo da allora. Non può comunicare con nessuno dei suoi vecchi compagni e sta conducendo una vita piuttosto solitaria. Non può usare la Forza. In un certo senso ha perso la sua fede, è come se si fosse allontanato dalla sua religione e l'unico compito che aveva è stato di proteggere Luke Skywalker, che ha affidato a zio Owen e zia Beru.
La versione del personaggio mostrata nella serie sarà quindi più vicina a quella interpretata da Alec Guinness nei film originali.
Il ritorno di Hayden Christensen nella saga
Nelle puntate dello show prodotto per Disney+ apparirà anche Darth Vader, interpretato da Hayden Christensen, e l'attore ha raccontato:
Quando ci siamo incontrati per la prima volta ci siamo avvicinati molti, avendo realizzato Episodio II e III in Australia. Eravamo entrambi distanti da casa e dovevamo trascorrere molto tempo ad allenarci per gli scontri, ed eravamo insieme sul set. Stando distanti da casa, inoltre, abbiamo trascorso molto tempo insieme anche fuori dal set. Nel corso degli anni ci siamo persi di vista, non ho visto Hayden per anni. Quando l'ho rivisto e ho potuto parlare del progetto con lui è stato realmente eccitante. Quando abbiamo iniziato a recitare insieme, inoltre, era come se fosse una distorsione temporale. Sembrava non fossero passati gli ultimi 17 anni, è stato davero strano.
La differenza tra le riprese della trilogia e quelle della serie tv
A differenziare l'esperienza sul set è stata inoltre la nuova tecnologia a disposizione dei filmmaker. L'interprete di Obi-Wan ha ricordato che all'epoca dei film prequel si trattava di una delle prime produzioni che usava lo schermo verde e le telecamere in digitale, rendendo davvero complicato recitare:
Era davvero difficile risultare credibili quando non c'era nulla sul set.
Ora invece, si è circondati da schermi che rendono tutto molto fotorealistico, rendendo più facile provare delle emozioni genuine.
Ewan ha ricordato:
Episodio II è stata la mia pima esperienza con le riprese con una telecamera digitale. E ora è tristemente così raro girare con la pellicola. Ma quelle telecamere erano come dei dinosauri, pur essendo all'avanguardia tecnologica. Avevano dei cavi enormi sul retro, non si potevano cambiare le lenti, o se era possibile ci si impiegava trenta minuti. C'erano due gru per poter fare lo zoom e i cavi conducevano a una tenda che letteralmente ronzava, era così rumorosa. Si sono poi resi conto in post produzione che il rumore che facevano aveva la stessa frequenza della voce umana. Abbiamo dovuto registrare in studio tutte le battute di Episodio II. Nessuno dei dialoghi originali è nel film a causa del rumore di sottofondo. Rispetto alla tecnologia che abbiamo ora a disposizione era totalmente diverso.
La star della serie ha però ribadito:
George era un pioniere per quanto riguarda i suoni, l'immagine, gli effetti visivi. Usava il più possibile gli strumenti più avanzati, ma per noi era una sfida dover avere a che fare con gli effetti speciali.
La preparazione delle scene d'azione
La serie, inoltre, proporrà dei combattimenti che hanno provato per mesi:
Richiedono molta preparazione e si è realmente nervosi quando si arriva sul set per girare un combattimento che hai provato per mesi... Sei nervoso perché vuoi dare il meglio e girare quelle sequenze, per due-tre giorni, richiede una grande energia e preparazione fisica.
Ewan ha inoltre confermato ridendo che gli viene spontaneo imitare i rumori della spada laser durante le prove e le scene d'azione:
Penso sia impossibile non farlo. E se non lo stai facendo ci stai pensando nella tua testa.
La regista Deborah Chow ha raccontato che sul set si faceva ascolta ai presenti le musiche di John Williams.
Le difficoltà nel tornare nel ruolo
Ritornare nel personaggio non è stato però semplice per Ewan: quando è arrivato sul set per provare alcune scene con dei potenziali membri del set si è reso conto di quanto stava per accadere. I produttori avevano deciso di usare il set di The Mandalorian per effettuare delle audizioni e i costumisti avevano preparato i suoi abiti di scena:
Indossarli, semplicemente, mi ha fatto pensare che tutti fossero impazziti. E poi camminare sul set è stato folle perché nella troupe ci sono tanti fan di Star Wars.
Provare alcune scene gli ha fatto inoltre capire che non aveva l'accento giusto per girare le puntata, decidendo quindi di riavvicinarsi all'interpretazione di Alec Guinness, che nella sua intepretazione aveva anche una saggezza e una sua sicurezza che lo rendevano unico.
Girare la serie, inoltre, non ha avuto le tradizionali caratteristiche di un progetto televisivo:
La bellezza di poter realizzarla è stata avere più tempo per raccontare la storia e Deborah ha diretto tutti gli episodi, è la sua visione unica per tutto il tempo, quindi sembrava stessimo realizzando un film. La natura a episodi della nostra serie si adatta davvero in modo intelligente alla trama, è un'unica forza narrativa. Credo che The Mandalorian sia più a episodi perché è qualcosa che si adatta alla narrazione, anche se ha una storia principale che porta avanti il racconto in ogni stagione. Ma il nostro è come un film che semplicemente è stato diviso a episodi.
Il capitolo della saga preferito da Ewan McGregor
Ewan McGregor ha poi concluso il suo intervento dichiarando che Una Nuova Speranza è il suo film preferito della saga:
Mi ha cambiato la vita, immagino, in molti modi. Ero un ragazzino quando ho visto quel film e quando sento le parole Star Wars penso sempre a C-3PO e R2-D2 che attraversano il deserto, superando la sabbia. Per me quella è la prima immagine che mi viene in mente.
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