Obbligo o verità: l'idea di Tyler Posey per il sequel "meta" mai realizzato
Sono passati molti anni dall'uscita di Obbligo o verità e oggi apprendiamo del sequel mai realizzato dalla Blumhouse
Sono passati molti anni dall'uscita di Obbligo o verità, l'horror prodotto dalla Blumhouse, diretto da Jeff Wadlow, con Lucy Hale e Tyler Posey.
Il film ruotava attorno al gioco di “obbligo o verità” che sfugge al controllo di un gruppo di amici quando qualcuno – o qualcosa – inizia a punire coloro che mentono o che si rifiutano di sottostare a un obbligo. Su nove personaggi, sette facevano una brutta fine, perciò un sequel sarebbe stato infattibile.
Ho iniziato a dire: "Quale sarebbe un modo fico di apparire tutti in una parte due in un modo non scontato?". Eravamo tutti in viaggio in camper e allora mi è venuta l'idea: "E se fossimo noi i protagonisti? Se si iniziasse il film con noi alla prima del film?". Poi magari andiamo tutti in viaggio a Big Bear Lake e lì iniziano a succedere delle cose folli.
Jeff Wadlow rispose alla proposta di Posey con entusiasmo e così fece scrivere Obbligo o verità IRL. La palla passò così in mano a Jason Blum della Blumhouse che chiese al regista di girare in un periodo particolarmente difficile: nel picco della pandemia:
Ho accettato la proposta, ma poi credo che abbiano iniziato a rendersi conto che con i rischi legati alla salute e i costi legati agli obblighi di quarantena per gli attori avrebbe significato pagare straordinari a tutti per tutta la durata delle riprese, così non se n'è fatto più nulla.
Posey ha raccontato di essersi battuto per ricevere un credito da sceneggiatore:
La situazione era confusa perché l'idea era stata mia e poi qualcun altro si era occupato della sceneggiatura, perciò non sapevano come accreditarmi. All'inizio mi hanno proposto di girare dei dietro le quinte e svelare che l'idea era stata mia. Ho risposto: "Col cavolo! Voglio essere accreditato, voglio esser trattato da professionista e leggere il mio nome nei titoli di coda. Credo di meritarlo". La Blumhouse alla fine è stata d'accordo e mi hanno dato un credito creativo. È stato un grande traguardo.
L'attore ha definito "struggente" non poterlo girare: "Adoro la storia così tanto", mentre il regista ha convenuto sull'occasione persa: "Quella barca è salpata".
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