NYCC, Dark Horse: Mike Mignola e il suo Frankenstein Underground

A New York, Mike Mignola ha parlato della genesi di Frankenstein Underground, la sua miniserie dedicata al mostro più famoso di ogni epoca

Alpinista, insegnante di Lettere, appassionato di quasi ogni forma di narrazione. Legge e mangia di tutto. Bravissimo a fare il risotto. Fa il pesto col mortaio, ora.


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Frankenstein Underground 1Tra tutte le notizie che vi abbiamo dato ultimamente, una di quelle su cui aspettavamo con più ansia degli aggiornamenti riguardava Mike Mignola e il suo annunciato lavoro sul personaggio del Mostro di Frankenstein: tra il padre di Hellboy e il leggendario protagonista del romanzo di Mary Shelley non può che esserci un matrimonio celebrato in paradiso, per parafrasare un celebre motto anglosassone. Ecco cosa ha raccontato l'autore alla redazione di Comic Book Resources riguardo la miniserie Dark Horse Frankenstein Underground che trascinerà il mostro austriaco tra i personaggi ricorrenti della serie di Hellboy, in una storia ambientata inizialmente nel 1950, i cui risvolti riverbereranno presto nel presente narrativo.

Tutto è nato dalle storie di House of the Living Dead, in cui il Detective Infernale incontra personali versioni di Mignola di una serie di mostri classici, dall'Uomo Lupo a Dracula. Ma, se il vampiro che vediamo in quel fumetto e il licantropo che vi compare non sono che omaggi degli effettivi personaggi letterari, per qualche ragione Frankenstein non poteva che essere quel Frankenstein.

Frankenstein Underground 2Mignola non sa dire come mai proprio il mostro rianimato della Shelley si sia imposto con la propria identità effettiva, ma il momento del suo breve dialogo con Hellboy è piaciuto moltissimo all'autore, che si è talmente divertito a scriverlo e disegnarlo e lo ha trovato talmente significativo da non poter semplicemente lasciar cadere il Mostro del suo universo narrativo nel dimenticatoio. Per quanto riguarda l'ispirazione personale, Mignola non ha dubbi: Mary Shelley è la stella polare da seguire, prima e sopra ad ogni altra versione letteraria, fumettistica, cinematografica. Alcuni dialoghi sono addirittura delle sostanziali parafrasi del romanzo originale.

Frankenstein Underground CopertinaDetto questo, i maggiori debiti creativi di Frankenstein Underground sono probabilmente contratti nei confronti di Boris Karloff e della sua interpretazione nel primo film del 1931 e più ancora del successivo La Moglie di Frankenstein. Senza nessuna particolare ragione, il mostro di Mignola ha finito per assomigliare a quello dell'attore britannico, tanto che l'autore ne sentiva la voce nella testa mentre scriveva i dialoghi. Non molti, a dire il vero, dato che la Creatura, dopo anni e anni passati a vagare in solitudine e sofferenza per il pianeta, non ha granché voglia di parlare con chicchessia. Ad ogni modo, la serie si prefigge il compito, tramite parecchi flashback, di spiegare come il Mostro sia sopravvissuto per quasi centocinquant'anni, fino a rispuntare in Messico nel 1950.

Nel raccontare il suo passato, Mignola non si limiterà a una piccola lezione di storia ma ha tutte le intenzioni di mostrarci particolari di personaggi ben noti ai lettori di Hellboy. Incontreremo insomma volti familiari in anni ormai andati e ne scopriremo particolari inediti. Il teatro principale della storia è il mondo sotterraneo che Frankenstein ha esplorato in questi decenni a cui fa riferimento l'Underground del titolo, in parte ispirata alla Terra Vuota immaginata da Edgar Rice Burroughs nei suoi romanzi ambientati a Pellucidar. Un'idea già presente in altre storie dell'universo di B.R.P.D. che qui viene sfruttata in maniera nuova e, per la prima volta, decisamente approfondita. Si tratta di un ambiente narrativo non inedito ma che ha decisamente molto di nuovo da mostrare e raccontare.

Fonte: Comic Book Resources

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