NYCC: Brian K. Vaughan a ruota libera su Saga
Brian K. Vaughan ha incontrato i fan qualche settimana fa a New York: ecco cosa ha rivelato sui dietro le quinte di Saga
Alpinista, insegnante di Lettere, appassionato di quasi ogni forma di narrazione. Legge e mangia di tutto. Bravissimo a fare il risotto. Fa il pesto col mortaio, ora.
Parlando delle scelte narrative di Saga, ha confessato che il principio ispiratore è la massima del celebre scrittore Kurt Vonnegut (autore di capolavori come Mattatoio n. 5): "Non cercare di prendere in giro i lettori". Ecco perché scegliere Hazel, la piccola figlia dei protagonisti, come narratrice ex-post degli eventi, dato che nessuno meglio di colei che vediamo crescere e sopravvivere nella vicenda può avere un punto di vista completo e informato su tutto quel che accade. Vaughan non voleva cercare di prendere all'amo i lettori con misteri e segreti, ma lasciare che fossero le identità dei personaggi il motivo di interesse della serie.
Vaughan ha parlato anche dell'inizio della collaborazione con la sua giovane e talentuosa disegnatrice e compagna di team creativo su Saga. Lo sceneggiatore l'ha contattata per tutt'altro progetto, inizialmente, ma chiacchierando con l'amico Steve Niles di questa buffa serie fantascientifica su cui stava fantasticando, il collega scrittore gli consigliò di rivolgersi a Fiona Staples. Uno dei migliori consigli del mondo. Per ogni arco narrativo, Fiona e Brian parlano dei temi che verranno esplorati, non solo degli eventi. La Staples vuole infatti avere delle reazioni emotive dirette dalla sceneggiatura e dalla storia, un po' per poterle utilizzare nel rendere al meglio l'intensità delle tavole, un po' per godersela personalmente. Lo sceneggiatore ha detto di avere già stabilito i passi fondamentali e le mete centrali del viaggio di Hazel, che la porteranno al punto da cui ci racconta la sua storia come narratore, ma di avere molta libertà nel gestire il percorso tra l'una e l'altra.