Nuovo DPCM, allo studio un piano per la riapertura in sicurezza dei cinema tra la fine di marzo e l'inizio di aprile

Il ministro Franceschini sta studiando un piano per le riaperture di cinema e teatri in sicurezza tra la fine di marzo e l'inizio di aprile

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Verrà annunciato domani il nuovo DPCM che entrerà in vigore il 6 marzo, allo scadere di quello attuale, e tra le misure allo studio vi è anche un piano per la riapertura controllata dei luoghi della cultura, inclusi i cinema e i teatri.

Il ministro Dario Franceschini ne ha parlato ieri con il Comitato Tecnico Scientifico, dopo che nei giorni scorsi il primo ministro Draghi ha incontrato i rappresentanti degli esercenti. Il piano di Franceschini, confermato oggi anche dalla ministra degli affari regionali Mariastella Gelmini, ipotizza la riapertura al 27 marzo (giornata mondiale del teatro) o al 6 aprile la riapertura (all'entrata in vigore del DPCM successivo) basandosi sui dati secondo cui i luoghi della cultura, applicando norme di sicurezza stringenti, non dovrebbero favorire il contagio.

Nell'ipotesi in cui cinema e teatri riaprano (nelle sole zone gialle), verranno fissati protocolli stringenti per quanto riguarda la capienza massima (500 per gli spettacoli al chiuso e 1500 per quelli all'aperto, secondo le indiscrezioni di Repubblica), con i posti a scacchiera e probabilmente biglietti nominali per facilitare il tracciamento. Come già avvenuto in estate, sarà obbligatorio tenere la mascherina durante la proiezione e verrà misurata la temperatura degli spettatori. E gli orari, manco a dirlo, dovranno rispettare il coprifuoco serale delle 22.

La Gelmini oggi ha confermato: "Stiamo lavorando per una graduale riapertura dei luoghi di cultura. Il ministro Franceschini ha avviato un confronto con il Cts per far in modo che, superato il mese di marzo, si possano immaginare riaperture con misure di sicurezza adeguate.  È un percorso, non è un risultato ancora acquisito. Ma è un segnale che va nella giusta direzione". Chiaramente molto dipenderà dall'evoluzione della pandemia e del piano vaccinale nelle prossime settimane, ma l'intenzione è quella di un cambio di passo anche nella programmazione delle riaperture: l'obiettivo infatti è quello di riaprire gradualmente, ma "inesorabilmente", per non chiudere più.

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