Nomination David 2016: non stupitevi se Jeeg Robot primeggia assieme a Claudio Caligari
Il fatto che un film popolare abbia ricevuto il massimo delle nomination ai David assieme ad uno d'autore poteva essere una sorpresa fino a qualche anno fa
Abituati a quel che accade di solito da noi ci sarebbe da sorprendersi per il fatto che un film d’autore, molto bello, molto celebrato e per giunta di un regista che è deceduto (cosa che tende sempre ad avere un certo effetto nei cuori al momento di decretare le nomination) abbia avuto lo stesso numero di menzioni di un film popolare, uno che non ha nemmeno fatto sfaceli al boxoffice, ma una prestazione nei margini del buon successo sebbene superiore alle previsioni (ad oggi circa 2 milioni e 600 mila euro). Invece forse non è così.
Le nomination appaiono come la conseguenza diretta di quest’entusiasmo dell'industria.
Dunque è ancora presto per gridare alla vittoria totale di un cinema un po’ diverso, bisogna vedere ancora come saranno distribuiti il 18 Aprile i premi dai 1345 votanti. Considerato come funzionano le premiazioni in cui a votare sono moltissime persone (gli Oscar non sono diversi) è facile immaginare che avranno più facilità a vincere i film più visti (quindi occhio a Perfetti Sconosciuti) oltre ai più blasonati. Ad ogni modo Lo Chiamavano Jeeg Robot sembra confidare in una buona prestazione (che gli auguriamo) visto che ha subito prenotato il weekend successivo alla premiazione (quello del 21 Aprile) per una nuova uscita in sala.
Di un certo un vincitore lo possiamo decretare già ora ed è Luca Marinelli. Non solo è nominato in due categorie (miglior attore protagonista per Non Essere Cattivo e miglior non protagonista per Lo Chiamavano Jeeg Robot) ma di fatto è una delle pedine fondamentali della riuscita dei due film più nominati. Sia in quello di Caligari che in quello di Mainetti sono i diversi toni di Marinelli a dare i tempi e la pasta giusta al genere. In entrambi è un criminale e in entrambi recita sopra le righe, tuttavia è capace di declinare diversamente quel tipo di opposizione e con le sue scelte plasmare buona parte del mood del film. Se per un superhero movie il villain è fondamentale da sempre, in quello di Caligari, assieme a Alessandro Borghi, la sua rabbia disperata di borgata è uno dei tratti vincenti. Espressionista ma mai ridicolo, il suo trionfo è una pedina determinante di entrambi i film che potrebbero essere decretati come i più importanti dell'anno. Finalmente questo talento riceve il lancio che merita.