Il nipote di Oppenheimer infastidito da un passaggio del libro usato da Nolan: "È un'accusa seria e revisionismo storico"

Il nipote di Oppenheimer, Charles, critica il libro alla base del film di Nolan che dà per certo un frangente di cui non esiste praticamente traccia

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Spoiler Alert

Il nipote di Oppenheimer, Charles, nato nel 1975 quando sia suo nonno che sua nonna erano passati a miglior vita da qualche anno, ha rilasciato un'intervista al Time magazine in cui ha parlato, ovviamente, della pellicola di Christopher Nolan già nei cinema americani e in arrivo in Italia il prossimo 23 agosto.

Charles Oppenheimer spiega, innanzitutto, che la politica della sua famiglia in merito al "culto di Oppenheimer" sviluppatosi grazie a libri e media vari ed eventuali si basa sulla "non partecipazione":

Scrivere e parlare di Oppenheimer è un business e il modello d'azione che mio padre ha scelto è: "Non è molto elegante e non voglio essere coinvolto nella rappresentazione pubblica di Oppenheimer come fanno altre persone a fini commerciali.". Eppure quando ho visto che questo film sarebbe uscito, ho pensato: "Wow, sarà davvero una roba grossa". Ho anche un grande interesse nel rappresentare i valori di mio nonno per il mondo di oggi, è ciò che considero più importante. Per questo ho contattato e chiesto se potevo essere coinvolto e Nolan è stato così gentile da farmi una cortese telefonata attraverso Kai Bird — l'autore del libro su cui si basa il film.

Un libro, quello che Nolan ha usato come base per il suo kolossal, che Charles Oppenheimer promuove con una riserva:

Devo dire che "American Prometheus" è davvero un buon libro, ho solo un problema con una parte in particolare.

Parla, nello specifico, di quel passaggio del libro, rappresentato anche da Christopher Nolan in Oppenheimer, in cui il giovane fisico si trova in Europa per studiare la disciplina. Quando il suo mentore Patrick Blackett (James D'Arcy) gli comunica che non potrà partecipare a lezione di Niels Bohr (Kenneth Branagh), decide di vendicarsi iniettando del cianuro nella mela di Blackett. Un fatto che nel libro e nel film viene dato come assodato ma i cui contorni, secondo il nipote dello scienziato, sarebbero ben più sfumati:

Quando ho parlato con Chris Nolan mi ha detto qualcosa di simile a: "So come raccontare una storia partendo da questo argomento. Ci saranno parti che dovremo drammatizzare un po' e parti che saranno cambiate. Come membri della famiglia, penso che alcune vi piaceranno mentre sicuramente ne disapproverete altre.". Questo mi ha probabilmente aiutato ad accettare il film [...] Come rappresentazione drammatizzata della storia devo dire che è molto accurato. Ci sono alcune parti con cui non sono d'accordo, ma non posso incolpare Nolan di questo. La parte che mi piace meno è questo riferimento alla mela avvelenata, già un problema anche in "American Prometheus". Se leggi attentamente "American Prometheus", gli autori affermano: "In realtà non sappiamo se sia successo davvero". Non esiste alcun documento che attesti che avesse cercato di uccidere qualcuno. È un'accusa molto grave ed è una forma di revisionismo storico. Nessun nemico o amico di Robert Oppenheimer ha mai sentito parlare di questo episodio durante la sua vita prendendolo per autentico. "American Prometheus" ha desunto questa storia da alcuni riferimenti nati durante uno spring break e tutti i reporter originali di quella storia — erano solo due o forse tre — hanno riferito di non sapere di cosa stesse parlando Robert Oppenheimer. Purtroppo, "American Prometheus" riassume il tutto come se Robert Oppenheimer avesse cercato di uccidere il suo insegnante e per poi ammettere blandamente che forse ci sono dubbi su questa versione.

Poi aggiunge:

A volte i fatti vengono distorti come nel gioco del telefono senza fili. Nel film, viene trattato in modo vago e non si capisce realmente cosa stia succedendo a meno che tu non conosca la storia che fa da sfondo al tutto. Onestamente, non mi ha disturbato troppo. Mi disturba il fatto che sia stato messo così in evidenza nella biografia, invece di essere stato presentato come una voce non confermata inserita nel libro per renderlo interessante. Però mi è piaciuta parte della drammatizzazione egli eventi. Ho pensato che la conversazione tra Einstein e Oppenheimer alla fine fosse davvero efficace, anche se non era storicamente autentica.

Oppenheimer arriverà il 23 agosto nei cinema italiani. Trovate tutte le informazioni nella nostra scheda.

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FONTE: Time magazine

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