“Never again!”: Paolo Virzì ci racconta la sua esperienza di regista negli Stati Uniti

Nel nuovo appuntamento con le videointerviste a Casa Alò, Paolo Virzì ci ha parlato della sua esperienza negli Stati Uniti

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Due ore cariche di aneddoti e ricordi quelle dell’ultima intervista di Francesco Alò con Paolo Virzì per il nostro consueto appuntamento con le videointerviste “A casa di Alò”.

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Una chiacchierata che, ripercorrendo la carriera del regista, si sofferma anche sulla lavorazione di Ella & John, l’unico suo film “non italiano” e su come sia stato lavorare negli Stati Uniti. Racconta Virzì, a proposito della genesi del film:

Ero andato negli Stati Uniti in due occasioni (…) mi proponevano copioni. Mi proponevano di tutto, commedie, film di rapina. Io dicevo di no, mi piace scrivere le mie storielle…Però mi dicevano: non può essere, fai un film in America, falla questa esperienza. (…) Mi fu proposto un libretto che poteva essere uno spunto e che si chiamava The leiseure seeker di Michael Zadoorian e facemmo un gioco. Io dissi, va be, scrivo la sceneggiatura per il momento (…) E poi una volta scritto il copione che era venuto abbastanza divertente, buffo e doloroso…che facciamo? Lo giriamo? E facemmo una scommessa. Se accettano Donald Sutherland e Helen Mirren lo faccio. Hanno accettato. E quindi a quel punto ero incastrato e lo dovevo fare.

L’esperienza statunitense si è rivelata però ostica e limitante, non nega infatti Virzì che…

Non tornerò più in America a girare un film perché è proprio un posto dove è difficilissimo fare il cinema per come lo facciamo noi. Unions, regole, schedule… è un’altra modalità e non mi piace, non dà libertà. (…) L’unica maniera per noi per fare le cose come volevamo era scappare. Spegnere la radio e scappare inseguiti dalle altre unions. Per fortuna i due attori erano dalla nostra parte, lo chiamavano italian style. (…) Però poi, alla fine di questa roba, ho detto... never again.

Uno stile e un modo di fare cinema completamente diversi da quello italiano, da quello europeo, ribadisce nuovamente Virzì:

Lì il regista ha voce in capitolo fino a un certo punto, perché prima ci sono una serie di figure: i capi del sindacato, il first AD…Noi qui siamo abituati a dire: ma sai che c’è? Guarda, guarda quella luce laggiù. Andiamo laggiù e andiamo a girare quest’inquadratura di corsa? Lì non lo puoi fare, è vietato.

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