Netflix pronta a cambiare strategia distributiva con The Irishman?
Per vincere l'ostilità dell'Academy e di parte di Hollywood, Netflix potrebbe cambiare strategia distributiva per The Irishman e non solo
Vulture ha analizzato cosa possa essere successo, ipotizzando una combinazione tra sovraesposizione e semplice refrattarietà di parte dell'Academy al dare prestigio a un gigante dello streaming che si contrappone alla sala cinematografica. Secondo il sito, Netflix non avrebbe investito nella campagna Oscar di Roma i 25 milioni di cui si era parlato negli ultimi tempi (comunque una cifra altissima, molto superiore al budget stesso della pellicola), ma la bellezza di 60 milioni di dollari, tappezzando la città di Los Angeles di cartelloni del film.
Negli Stati Uniti Roma è uscito con un'esclusiva di tre settimane nei circuiti indipendenti (le catene principali hanno da tempo boicottato Netflix proprio per le finestre distributive ristrette), per poi rimanere nelle sale anche dopo il debutto in streaming. Non sono mai stati diffusi dati d'incasso (questo perché Netflix aveva affittato interamente le sale dove tenere le proiezioni), ma lo stesso Cuaron ha più volte sottolineato che se il suo film (parlato in spagnolo e mixteco e girato in bianco e nero) fosse uscito con una distribuzione tradizionale avrebbe sicuramente avuto meno spazio e visibilità.
Per Netflix sarebbe la prima volta, e per ottenere un'ampia distribuzione dovrebbe scendere a patti con catene come AMC e Regal rispettando di conseguenza le finestre distributive e rendendo pubblici gli incassi del film, in netto contrasto con quanto fatto finora (e più in linea con l'approccio di Amazon). Ma potrebbe essere l'unica possibilità per convincere altri registi prestigiosi a fare film con Netflix e, nel contempo, essere vista con meno ostilità dall'Academy, riservandosi di diritto un posto tra i grandi studios di Hollywood dopo l'ingresso nell'MPAA.