Netflix e Amazon non danneggiano le sale secondo uno studio nordamericano
Le persone che guardano film e serie non scelgono tra sala e Netflix ma frequentano entrambe
È un dato abbastanza logico, cioè il pubblico dell’audiovisivo è uno solo e ne fruisce sia a casa che al cinema. Non esiste quindi il pubblico di Netflix e Amazon Prime e quello dei cinema, sono lo stesso. Questo va contro la vulgata che vuole che l’emergere di Netflix, Amazon e altri player come produttori e distributori diminuirebbe gli incassi o contrasterebbe la sala. Anzi. Come la pirateria prima di loro, la fruizione domestica (legale o illegale che sia) è praticata di più da chi va di più al cinema.
I risultati poi sono ancora più veri per il pubblico tra i 13 e i 17 anni, mentre per quello tra i 18 e i 37 tendono a essere leggermente più discrepanti (tendono cioè a vedere un po’ più di streaming e andare un po’ meno in sala).
Gli esercenti americani hanno commissionato lo studio proprio per invogliare le piattaforme ad una distribuzione ibrida dei loro contenuti sala e online, il movimento opposto rispetto a quel che si sente in Italia, in cui gli esercenti in linea di massima optano per la chiusura delle porte a contenuti che non rispettano le finestre distributive (il tempo che deve trascorrere tra presenza in sala e comparsa su piattaforma).
Ovviamente le due situazioni non sono perfettamente paragonabili. In America il box office è in crescita (noi invece abbiamo un po’ più problemi) e lo streaming pure.
A questo punto, secondo Variety, a perderci sarebbero le tv via cavo che hanno ricevuto un colpo non da poco. Nel 2018 la percentuale di clienti della tv via cavo che hanno disdetto il proprio abbonamento dovrebbe infatti salire al 32%.