Netflix lancerà la condivisione della password a pagamento negli USA e in altri paesi entro giugno

Netflix ha promesso che nel secondo trimestre dell'anno estenderà la condivisione della password a pagamento agli USA e altri territori

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Ci ha messo più tempo del previsto, ma Netflix è pronta a disincentivare concretamente la condivisione delle password anche negli Stati Uniti, non più all'inizio della primavera come annunciato precedentemente ma a partire da giugno.

Nel comunicare i dati trimestrali, il gigante dello streaming ha spiegato che "nel primo trimestre abbiamo lanciato la condivisione a pagamento della password in quattro paesi, e siamo soddisfatti dei risultati. Intendiamo diffondere questa opzione in maniera ampia, includendo gli Stati Uniti, nel secondo trimestre".

I paesi coinvolti finora sono Canada, Nuova Zelanda, Spagna e Portogallo: in questo articolo vi abbiamo spiegato come funzionano e quanto costano questi piani (i prezzi in Spagna e Portogallo sono verosimilmente gli stessi che verranno proposti in Italia).

L'anno scorso erano stati effettuati dei test in America Latina, e proprio questi test potrebbero aver condotto al brusco calo nel numero di abbonati registrato nel primo trimestre nell'area. Netflix prevede un rallentamento anche in altri territori, ma ritiene quanto accaduto in Canada rifletta meglio ciò che accadrà anche negli Stati Uniti e in Europa (e cioè una rapida crescita).

Lo streamer ritiene che circa 100 milioni di abbonamenti non vengano monetizzati adeguatamente, con una condivisione delle password, e che 30 milioni siano relativi al Canada e agli Stati Uniti. I benefici di questo giro di vite dovrebbero vedersi, sul piano finanziario, non prima della fine dell'anno, cosa che potrebbe non andare a genio agli azionisti, ma secondo Netflix si tratta di una strategia a lungo termine che garantirà ricavi maggiori. Secondo gli analisti di Wall Street, se il piano dovesse funzionare Netflix potrebbe aggiungere altri 3 miliardi di ricavi all'anno negli Stati Uniti, e ancora di più all'estero.

Fonte: Deadline

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