Netflix: si avvicina la fine della condivisione delle password

Secondo il Wall Street Journal nel 2023 Netflix implementerà le prime misure per limitare la condivisione delle password

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È un lungo reportage del Wall Street Journal a prevedere che Netflix molto presto metterà fine alla condivisione della password di accesso all'abbonamento, una mossa prevista ormai da quasi un anno e anticipata da una sperimentazione iniziata nei primi mesi del 2022 in America Latina.

La necessità di dare un taglio alla condivisione delle password è diventata sempre più evidente con il cambiamento di obiettivi del gigante dello streaming, che nel corso di quest'anno è passato dal concentrarsi sulla crescita del numero di abbonati al concentrarsi sulla crescita nei profitti (come chiesto chiaramente dagli azionisti). È una strada, peraltro, che stanno progressivamente iniziando a percorrere anche gli altri streamer. Nel caso di Netflix, le strategie per aumentare i profitti sono varie, a partire dal lancio del piano Base con pubblicità (partito a rilento ma che nel corso del 2023 dovrebbe dare risultati più concreti, soprattutto se verrà esteso anche ai profili Standard e Premium). E poi c'è la condivisione della password, un ottimo modo per rendere Netflix un fenomeno globale - con la nascita del concetto di Netflix and chill, quasi uno stile di vita - ma che a lungo andare rappresenta un vero problema in termini di redditività.

Ora, con i primi segnali di un calo nel numero di abbonati (soprattutto negli Stati Uniti), arrivano le prime analisi su quanti utenti utilizzino Netflix senza effettivamente pagare un abbonamento (la condivisione dello stesso account è permessa solo a chi appartiene alla stessa utenza domestica): parliamo di più di 100 milioni di persone (30 milioni in nordamerica). Se ciascuno di loro sottoscrivesse un abbonamento, Netflix passerebbe dagli attuali 220 milioni di abbonati paganti a più di 300 milioni. Solo in nordamerica, questo potrebbe portare più di 721 milioni di dollari in ricavi aggiuntivi.

All'inizio del 2023, spiega il Wall Street Journal, Netflix implementerà negli Stati Uniti le prime misure per frenare la condivisione, dopo aver già testato e lanciato la possibilità del trasferimento volontario di un profilo su un account di un nuovo abbonato.

Sarà un vero banco di prova per Netflix, che negli ultimi anni ha anche aumentato considerevolmente il prezzo degli abbonamenti mentre in giro per il mondo spuntavano sempre più piattaforme streaming. Il segreto starà, senza dubbio, nel proporre offerte vantaggiose verso i consumatori che "scroccavano" il profilo (pagando magari una porzione dell'abbonamento agli amici o conoscenti di cui usavano la password) o modalità, come quella con pubblicità, che rendano meno oneroso l'abbonamento. Una delle modalità testate in America Latina è quella di un leggero aumento nel prezzo dell'abbonamento permettendo la condivisione della password con un massimo di due persone fuori dal nucleo abitativo.

Non è chiaro, comunque, come verrà implementata a livello tecnico questa limitazione: l'azienda per ora ha detto che si baserà sugli indirizzi IP, gli ID dei dispositivi e l'attività degli account, ma per chi viaggia molto o ha una seconda casa la cosa potrebbe diventare complessa. Ci sono realtà, come Comcast/SKY, che da sempre limitano l'accesso alle loro piattaforme a un certo numero di dispositivi, ma nel caso di Netflix il successo della piattaforma è dovuto anche alla semplicità di utilizzo dell'interfaccia utente, e nonostante l'azienda intenda implementare le nuove misure progressivamente, potrebbe incontrare comunque una certa resistenza. In America Latina, la tecnica utilizzata prevede che il proprietario dell'account riceva un codice di verifica quando qualcuno che non appartiene al suo nucleo abitativo usa la sua password: il codice va inserito entro 15 minuti, e il proprietario dell'account deve pagare un prezzo più alto per il suo abbonamento. Pare che nonostante le lamentele, la strategia stia funzionando.

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