My Hero Academia vietato in Cina: le scuse da parte di Shueisha e Kohei Horikoshi

In seguito alla polemica che ha portato My Hero Academia a essere vietato in Cina, sono giunte le scuse da parte di Shueisha e dell'autore Kohei Horikoshi

Nella vita spaccio libri e fumetti e mangio piadina e refusi.


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In seguito alle polemiche che hanno investito il capitolo di My Hero Academia pubblicato sul numero 10 di Weekly Shonen Jump, la casa editrice nipponica Shueisha ha rilasciato un secondo messaggio di scuse ufficiali in giapponese, inglese, mandarino, cantonese e coreano.

Di seguito trovate il testo delle scuse formali rivolte ai lettori:

In merito al personaggio di Maruta Shiga, apparso nel capitolo numero 259 di My Hero Academia (Weekly Shonen Jump 10, 3 febbraio 2020) molti lettori provenienti dalla Cina e da altri Paesi hanno sottolineato come il suo nome riporti alla mente tragici eventi del passato.

“Shiga” è parte del nome di un altro personaggio della serie, mentre “Maruta” (kanji: rotondo + grasso) rappresenta l’aspetto del personaggio in questione.

Il riferimento ai suddetti fatti storici è dunque del tutto non intenzionale. Nonostante questo, il ruolo del personaggio - un dottore di un’organizzazione criminale - e il nome scelto per lui hanno ferito la sensibilità di tanti lettori stranieri. La redazione avrebbe dovuto investire più tempo nella scelta. Non lo abbiamo fatto, e per questo siamo profondamente dispiaciuti.

In tutta onestà, abbiamo compreso la gravità del problema e abbiamo deciso di cambiare il nome nella versione cartacea del capitolo, e al più presto lo faremo anche in quella digitale.

Per far sì che questo genere di problematiche non si ripetano in futuro, la nostra intenzione è quella di investire più energie nell’approfondire la comprensione della varietà delle questioni storiche e culturali. Essendo più intimamente consapevoli dei pensieri e dei sentimenti di coloro che provengono da vari percorsi di vita, produrremo manga che possono essere amati da chiunque.

L’editore ha inoltre condiviso una nuova dichiarazione dell’autore del fumetto, Kohei Horikoshi, che si dichiara ancora una volta mortificato per quanto accaduto:

Usando il nome Maruta Shiga, nel capitolo numero 259 del mio My Hero Academia, ho offeso profondamente un gran numero di lettori. Sono davvero mortificato per questo.

Con profonda reverenza e senso di vicinanza nei confronti dell’ex capo dell’Unione dei Villain, All for One, il personaggio ha deciso di prendere parte del suo cognome (Shigaraki) e farlo suo (Shiga).

Per quanto riguarda il suo nome proprio, Maruta, l’ho scelto per rappresentare il suo aspetto, pieno e rotondo. Tutti gli altri possibili significati sono pure coincidenze, e non avevo assolutamente alcuna intenzione di ferire così tanti lettori, ma ora so di averlo fatto.

Mi scuso dal profondo del mio cuore. Nel portare avanti il mio lavoro, farò del mio meglio per assicurarmi che questo genere di cose non accadano mai più.

La polemica verte sul fatto che il termine maruta veniva utilizzato per indicare le vittime degli esperimenti biochimici svolti dagli scienziati giapponesi sui prigionieri di guerra cinesi e coreani durante la seconda guerra Sino-giapponese e la Seconda Guerra Mondiale.

Il riferimento ha ferito la sensibilità di moltissimi lettori, e in particolare del pubblico cinese, tanto che gli editori che si occupavano della distribuzione del franchise di Horikoshi sulle proprie piattaforme digitali hanno rimosso il manga in accordo con le politiche di Stato. L'intero franchise è stato in seguito bandito dal territorio cinese.

My Hero Academia è in corso di serializzazione sul settimanale Weekly Shonen Jump dal 2014 ed è disponibile in Italia sotto le insegne di Star Comics.

Fonte: Anime News Network

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