Mother of Madness: Emilia Clarke scriverà un fumetto di super eroi

Emilia Clarke ha annunciato di aver trascorso gli ultimi due anni a scrivere Mother of Madness, un fumetto su una madre super eroina

Carlo Alberto Montori nasce a Bologna all'età di 0 anni. Da allora si nutre di storie: lettore, spettatore, ascoltatore, attore, regista, scrittore.


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Da Mother of Dragon a Mother of Madness: l'attrice britannica Emilia Clarke ha annunciato di aver lavorato negli ultimi due anni a un fumetto che sarà pubblicato da Image Comics. Sarà una miniserie in tre parti che inizierà negli USA il prossimo 21 luglio, scritta dalla Clarke con il supporto di Marguerite Bennet (DC Comics Bombshells), disegnata da Leila Leiz (Alters) e con le illustrazioni di copertina di Jo Ratcliffe (Another Magazine). L'attrice ha voluto una squadra interamente al femminile per raccontare la storia di una madre super eroina.

M.O.M.: Mother of Madness ha per protagonista Maya, una madre single che scopre di avere bizzarri superpoteri e li utilizza per fermare dei trafficanti di uomini. L'autrice non ha ancora voluto svelare quali siano i poteri dell'eroina, ma l'ha definita come un personaggio in stile Deadpool, con una comicità demenziale che si mescola con una sensibilità femminista.

M.O.M.: Mother of Madness #1, copertina di Jo RatcliffeClarke - Paragoniamo spesso le madri a delle super eroine, ma cosa succederebbe se lo fossero veramente? Maya ha avuto una vita difficile e si trova in una posizione nella quale odia e si vergogna di tutto quello che la rende unica. È solo scoprendo i suoi poteri che imparerà ad accettare chi è veramente.

Ci sono molte, molte cose fantastiche che può fare. Può fare alcune cose in certi periodi del mese, che dipendono dal suo essere donna con un ciclo mestruale. Ho pensato sarebbe stato figo prendere tutte le cose che le donne non sopportano, ribaltarle, così da farle diventare super eroine.

Mio fratello era un appassionato di fumetti e io non potevo entrare nelle fumetterie! Non mi lasciava entrare con lui, perché ero la sorellina sfigata. Quando ho potuto entrare, non c'erano molte donne sulle copertine e all'interno del negozio. Perciò a quell'età non pensavo fosse sicuro esplorare quel mondo.

Quando sono finita al Comic-Con, continuavo a non vedere molte donne. Non vedo molto donne che non siano vestite di spandex, nelle quali potrei riconoscermi. Ci sono là fuori delle donne con superpoteri, ma che non abbiano un costumino attillato? Non che io sappia. Questo mi ha portato a pensare "Non sarebbe divertente se..."

È stata una bella esperienza creativa al femminile, con un processo creativo soddisfacente. Ma la ragione per cui volevo fare questo fumetto è perché volevo che le ragazzine guardassero a una donna fallibile. Ovviamente, lo state vedendo un sacco nel mercato attuale, ci sono tante serie con figure femminili potenti. Ma ho l'impressione di non aver visto qualcosa di simile in questo genere narrativo.

Se ripenso alla giovane me, ammessa in una fumetteria dove avrei visto un personaggio nel quale mi sarei potuta riconoscere, penso che mi ci sarei appassionata. Ognuno ha un'esperienza molto personale con i fumetti. Ci sono personaggi a cui le persone si appassionano, si affezionano, ci si riconoscono. Volevo aggiungere un nuovo personaggio alla mischia, per vedere se potesse avere un impatto sulla gente.

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Fonte: Entertainment Weekly

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