Moon Knight tra fede e follia: parola di Cullen Bunn
Cullen Bunn parla del suo ciclo di storie di Moon Knight e dei nuovi problemi personali di fronte a cui metterà Marc Spector
Alpinista, insegnante di Lettere, appassionato di quasi ogni forma di narrazione. Legge e mangia di tutto. Bravissimo a fare il risotto. Fa il pesto col mortaio, ora.
Moon Knight è un personaggio che dovrebbe sempre cogliere i lettori di sorpresa. Non dovremmo mai essere sicuri, quando c'è di mezzo lui, se quel che vediamo è reale oppure se sia tutto quanto nella sua testa. Forse sta davvero parlando col suo dio... forse soltanto con se stesso. Forse è stato resuscitato dai morti da Khonshu... oppure potrebbe aver sognato tutto quanto. Questo è l'approccio che ho con la storia. Non farò queste domande direttamente, nella serie, ma spero che i lettori di chiedano questo genere di cose.
Rimarrà solo. Ma lo sarà davvero? Di sicuro non vedremo nessuno dei classici alleati di Moon Knight, a parte, ovviamente, Khonshu, ma potrebbe intervenire qualcuno di nuovo al suo fianco. Faremo la conoscenza, molto presto, di strani compagni che faranno la loro comparsa all'inizio del mio ciclo.
Spero di essere riuscito a raccontare, come spesso faccio, un personaggio controverso, i cui confini morali tra eroe e criminale. Certo Moon Knight non è esattamente un anti-eroe, ma si trova decisamente di fronte a una serie di decisioni complicate. Nella serie, questi suoi guai lo porteranno a confrontarsi con un'idea di fede. A tutti gli effetti, è il sacerdote di Khonshu, ma la sua fede lo sta abbandonando e inizia a chiedersi se non sia solo frutto della sua mente allucinata. Marc dovrà risolvere diversi problemi personali, ma farà anche a cazzotti con parecchi supercriminali, nel frattempo. Questa componente religiosa è comunque quella che più trovo interessante nella mia storia. E sono terribilmente curioso di vedere come i lettori reagiranno ad alcuni nuovi nemici che introdurrò.
Fonte: Comic Vine