Mob City: Milo Ventimiglia racconta l'esperienza sul set
L'attore racconta l'incontro con Frank Darabont e perché ama interpretare Ned Stax
Lo show si basa sul romanzo L.A. Noir di John Buntin e ha come protagonista il detective Joe Teague (Jon Bernthal), assegnato a un gruppo di agenti, che devono occuparsi della criminalità organizzata di Los Angeles, guidato dal detective Hal Morrison (Jeffrey DeMunn), come parte di una crociata iniziata dal capo della polizia William Parker (Neal McDonough) per liberare la città da ganster come Ben "Bugsy" Siegel (Ed Burns) e Mickey Cohen (Jeremy Luke), e per fermare la corruzione nel suo dipartimento.
Milo Ventimiglia in Mob City ha il ruolo di Ned Stax e, in un'intervista rilasciata a Collider.com, rivela come è stato coinvolto nel progetto, come si svolge il lavoro sul set e qualche spoiler sul suo personaggio e la serie.
L'attore conosce la responsabile del casting del serial, Deb Aquila, che l'ha portato a fare un'audizione per Frank Darabont. Lo sceneggiatore ha chiesto chi fosse e, per una coincidenza, il produttore Mike De Luca è amico da molto tempo di Milo e ha lavorato con lui in più occasioni. L'attore è stato scelto abbastanza in fretta e ne è stato molto felice:
“Stavo dando un'occhiata a molti show diversi, ma questo è stato quello che, quando l'ho letto, mi ha fatto pensare "Oh, è meraviglioso. Voglio farne parte"”.
Adattarsi allo stile delle scene e dei dialoghi inizialmente non è stato facile per Ventimiglia, che ha dovuto concedersi un po' di tempo per capire la cadenza della scrittura di Darabont. Milo ha raccontato:
“Sapevamo tutti che per lui era importante, e anche io lo sapevo, quindi ho voluto onorare le parole che aveva scritto nel modo in cui le aveva create. Mi ci è voluto un minuto ma poi, quando si è acceso l'interruttore, e stavo seduto lì con gli abiti e una sigaretta in mano, parlando delle cose di quell'epoca, tutto ha avuto un senso ed è diventato semplice. Più del 50% del lavoro di un attore sono le parole. Se le parole ci sono, allora il nostro compito è più facile. Quindi ci è voluto un po', ma quando mi sono ambientato, è stato molto semplice”.
Lavorare con Frank Darabont è stato, per l'attore, un po' spaventoso perché è un suo grande fan. Tra i cinque film preferiti di Milo c'è proprio Le ali delle libertà, oltre a Quei bravi ragazzi, Il Padrino I e II, Armageddon e Miami Vice. Ventimiglia considera Darabont un'artista per quanto riguarda la scrittura e la sua visione del cinema, quindi il fan che è dentro di lui sperava di piacergli, di non essere deluso dopo averlo conosciuto e di riuscire ad ambientarsi. L'attore ha spiegato:
“Quello che ho scoperto, stando sul set e trascorrendo sempre più tempo con lui, è stato che veramente gli importava di tutti noi, del lavoro e, a momenti, era spaventato ma non l'ha mai mostrato”.
Per interpretare Ned Stax, l'attore ha chiesto a Frank Darabont quale sfumatura di grigio lo rappresentasse nel migliore dei modi e lui gli ha risposto che è molto scura. Il personaggio è più vicino ai criminali, ma tuttavia ha un legame con Joe Teague che li rende quasi fratelli, avendo combattuto insieme. Milo spiega:
“Mi è sempre piaciuto interpretare un personaggio più dark rispetto a uno positivo o pieno di speranza, ma in questo ragazzo c'è un buon equilibrio di questi elementi, anche se è più vicino al lato cattivo”.
Non si scoprirà come Ned Stax si è ritrovato nella sua difficile posizione e Frank Darabont gli ha anticipato che si racconterebbe quella parte della sua storia nella seconda stagione, se dovesse venire realizzata. Ci sarà un breve accenno nel sesto episodio che farà capire da dove proviene Ned, personaggio che si rivela lentamente fino a far capire che è lui a orchestrare molti degli eventi, causando quanto accaduto mettendo in moto qualcosa per i suoi capi. Ventimiglia ha dichiarato:
“E' questo che mi piace di lui. C'è sempre un grande punto interrogativo su Ned Stax”.