Mob City: cinque cose da sapere sullo show
Alcune curiosità sulla nuova serie che ha debuttato il 4 dicembre su TNT
La nuova serie viene trasmessa negli Stati Uniti da TNT ed è composta da sei episodi ispirati al libro di John Buntin intitolato L.A. Noir: The Struggle for the Soul of America's Most Seductive City, in cui si raccontano i tentativi del poliziotto Joe Teague di arrestare il gangster Mickey Cohen.
Ecco cinque cose da sapere sulla serie:
Frank ha aggiunto che Mob City è il suo adattamento più libero perché si è concesso il permesso di inventare dei personaggi.
2. Jeff DeMunn è l'attore immancabile per Darabont. DeMunn ha interpretato Dale in The Walking Dead ed è stato il primo attore a essere scelto in Mob City e in ogni produzione di Darabont, che racconta:
“E' sempre "Qual'è il ruolo di Jeff De Munn?" e se non c'è una parte, ne inventerò una perché amo lavorare con lui”.
Jeff ha chiesto che Dale venisse ucciso prima del previsto in The Walking Dead, e a gennaio aveva ottenuto il ruolo di Morrison, il poliziotto a capo del nuovo dipartimento contro il crimine di Los Angeles.
3. Bugsy è un uomo dalla doppia personalità. I personaggi interpretati da DeMunn, Davalos e Ventimiglia sono creazioni di Darabont, mentre Neal McDonough ha effettuato molte ricerche per interpretare nel migliore dei modi Parker, il capo della polizia veramente esistito di cui, però, non esiste una biografia. L'attore ha quindi cercato dettagli e indizi sull'agente nel museo della polizia.
Ed Burns ha inoltre raccontato che ha discusso con Darabont su come interpretare il criminale che domina la situazione quando entra in una stanza, è molto affascinante con le donne e porta gli altri membri della gang a voler uccidere per lui. Bugsy possiede però anche un lato oscuro e quando deve diventare un pazzo omicida si trasforma.
4. Il grigio è il nuovo nero. I protagonisti di Mob City, eroi e cattivi, non sono perfetti e la serie esplora le aree grigie dei personaggi. Ned, interpretato da Milo Ventimiglia, è un avvocato, risolve i problemi della malavita e deve lavorare per entrambi i lati della legge. Darabont ha spiegato che il personaggio è essenziale per ogni piano criminale. Il suo interprete ha rivelato:
“E' incredibilmente confuso in un modo così complesso che è divertente da seguire mentre si scopre il suo lato più oscuro”.
Se lo show dovesse venire confermato per una seconda stagione, Frank vorrebbe esplorare maggiormente il legame tra Ned e Teague e parlare del loro passato. Lo showrunner ha in mente tantissime cose e potenzialmente la serie potrebbe proseguire per innumerevoli stagioni.
5. Darabont ama TNT, non molto AMC. Frank Darabont ha dichiarato che la sua esperienza con la TNT e con Michael Wright, presidente e capo della programmazione per il network, è completamente diversa da quella avuta con la AMC per The Walking Dead. Il regista spiega:
“Qui stiamo lavorando per esseri umani. Non c'è un comitato che ti fa delle imboscate con pagine e pagine di note ridicole”.
Fonte: The Hollywood Reporter