Mindhunter, David Fincher: "non so se ha senso continuare, era una serie costosa"
Recentemente David Fincher aveva parlato della fine quasi certa di Mindhunter, e ora è tornato a parlare della stagione 3
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Non so se ha senso continuare. Era una serie costosa. Aveva un pubblico appassionato, ma non abbiamo mai raggiunto i numeri che giustificassero il costo.
La speranza era di arrivare fino alla fine degli anni '90, all'inizio degli anni 2000, si sperava di arrivare fino alle persone che bussano alla porta a casa di Dennis Rader.
Nel mese di gennaio i contratti di Jonathan Groff, Holt McCallany e Anna Torv erano stati sciolti a causa degli impegni di Fincher con Mank e la serie animata Love, Death & Robots. Lo show, all’epoca non era stato cancellato, ma la terza stagione era stata posticipata a data da stabilirsi. Fincher ha inoltre rivelato che dopo una prima stagione senza showrunner aveva coinvolto, sviluppando le nuove puntate, Courtenay Mills, diventata co-showrunner:
Ma si tratta di una settimana di lavoro da 90 ore. Assorbe ogni aspetto della tua vita. Quando ho terminato il lavoro ero piuttosto esausto e ho detto ‘Non so se ho la forza ora di pensare alla terza stagione’.
La serie raccontava la storia degli agenti dell’FBI e degli psicologi che hanno lavorato nel dipartimento di scienze comportamentali nel tentativo di capire meglio i motivi dei serial killer per prevederne le azioni e individuarli prima che uccidano di nuovo.
Che ne pensate? Siete dispiaciuti all’idea che la terza stagione di Mindhunter non verrà realizzata?
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Fonte: Variety