Michelle Pfeiffer e il perché del rifiuto al Silenzio degli innocenti: il finale in cui vinceva il male

Michelle Pfeiffer è dispiaciuta di non aver collaborato ancora con Jonathan Demme, ma non riusciva a giungere a patti col finale del film

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La prima scelta di Jonathan Demme per la parte di Clarice Starling nel Silenzio degli Innocenti non fu Jodie Foster, bensì Michelle Pfeiffer. Il regista e Michelle Pfeiffer avevano da poco collaborato insieme per Una vedova allegra... ma non troppo e l'attrice sembrava la scelta più naturale.

Eppure il "matrimonio" non andò in porto e il ruolo andò, infine, a Jodie Foster. Che vinse anche l'Oscar per la Miglior Attrice, riconoscimento a cui vanno anche aggiunte le statuette per il miglior film, miglior regia (Jonathan Demme), sceneggiatura (Ted Tally) e miglior attore (Anthony Hopkins).

In una recente chiacchierata fatta con il New Yorker focalizzata proprio su come, nel corso degli anni, abbia scelto i film da interpretare, Michelle Pfeiffer ha spiegato le ragioni del suo rifiuto:

Col Silenzio degli Innocenti ero letteralmente in trepidazione. Ma c'era una certa malvagità in quel film. La cosa che rimpiango maggiormente è quella di non aver lavorato ancora una volta con Jonathan (il regista è scomparso nel 2017, ndr.). Ma resta il fatto che, alla fine, è il male a trionfare, un male che veniva lasciato libero per il mondo. Non mi trovavo a mio agio con quell'epilogo. E ho deciso di non farlo.

Nella pellicola, il serial killer Buffalo Bill viene freddato nel terzo atto dalla giovane recluta dell'FBI Clarice Starling, mentre Hannibal Lecter (il serial killer interpretato da Anthony Hopkins) riesce a evadere dopo aver ottenuto delle condizioni di prigionia meno estreme in virtù della sua collaborazione con l'FBI nella cattura di Buffalo Bill.

Cosa ne pensate della scelta professionale fatta da Michelle Pfeiffer? Potete dire la vostra, come al solito, nello spazio dei commenti qua sotto!

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