Michael Dougherty svela il suo X-Men 3

Come sarebbe stato X-Men 3 se lo avesse scritto Michael Dougherty? Lo sceneggiatore di X2 racconta le idee che stava sviluppando con Bryan Singer prima che il progetto passasse Brett Ratner...

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Fonte: Slashfilm

Ancora una volta si parla di X-Men: Conflitto Finale, terzo episodio della serie supereroistica che Bryan Singer non diresse per potersi concentrare su Superman Returns, come di un film non riuscito. Oggi tocca a Michael Dougherty, sceneggiatore del secondo episodio, da molti considerato il migliore. Lui e Singer lavorarono brevemente ad alcune idee per il terzo film, concentrandosi maggiormente sulla Fenice: idee che vennero scartate quando Brett Ratner prese le redini del progetto.

Intervistato da Slashfilm durante un podcast, lo sceneggiatore ha svelato quali erano queste idee:

L'idea era di iniziare il film al Lago Alkali completamente prosciugato, e dal quale provenivano segnalazioni di strani fenomeni e bagliori nel cielo. Gli X-Men e la Confraternita si rendevano conto che una forza quasi divina era entrata nella loro realtà, e che stava causando degli sconvolgimenti in giro per il mondo: prigioni mutanti decimate ecc. Avevo proposto l'idea di una flotta di navi cargo che veniva fatta a pezzi nel mezzo dell'Atlantico, e si scopriva che stavano trasportando dei mutanti verso i lavori forzati.

Si scopriva che la Fenice stava andando in giro per il mondo a risolvere le storture per conto proprio: era tornata in forma di dio, una cosa che hanno fatto anche in X3. Si sentiva superiore al conflitto, e sentiva di poter risolvere le cose alla propria maniera; era stanca delle divisioni e dei combattimenti, voleva prendere il controllo della situazione ignorando quello che gli X-Men o la Confraternita avevano da dire.

Alla fine del film, la mia idea era che la Fenice non venisse uccisa, ma scegliesse di andarsene. C'era una idea che avrei voluto realizzare veramente: che Ciclope costruisse la Stanza del Pericolo. Si sentiva colpevole perché gli X-Men erano troppo deboli, non abbastanza veloci o forti, e non erano riusciti a impedire la morte di Jean. Tutto ruotava intorno al suo senso di colpa, e così costruiva la Stanza del Pericolo per allenare meglio gli X-Men. La cosa importante era che lui non riusciva a dimenticarla, e questo causava il caos e la distruzione nel film: la fine del film era causata dal fatto che lui, finalmente, la lasciava andare. Alla fine lei diventava quella forza cosmica che tutti conosciamo bene come Fenice, lasciava la Terra e diventava una specie di dea, o almeno una sorta di intelligenza superiore; andava nel cosmo a portare, probabilmente, la vita altrove. La mia scena finale doveva essere quella in cui lei diceva a Ciclope o agli X-Men "Io vi osserverò sempre".

Dougherty spiega anche che non avrebbe mai permesso a Rogue di curare i propri superpoteri, e che pensa che questo passaggio della trama di X3 desse un messaggio sbagliato:

Non penso sia un messaggio positivo dire alle ragazze: "dovreste cambiare voi stesse per avere un ragazzo".

Le idee esposte da Dougherty erano state anche pre-concettualizzate da Adrien Van Viersen, che ha pubblicato sul suo sito alcuni di questi concept. Potete vederli cliccando qui o sull'immagine:

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