Michael C. Hall e la stagione finale di Dexter: l'intervista definitiva
Entertainment Weekly ha pubblicato una lunghissima intervista a Michael C. Hall sull'ultima stagione di Dexter e... il futuro!
Questo è uno degli aneddoti di cui Michael C. Hall discute con Entertainment Weekly in una lunga ed esaustiva intervista realizzata in occasione del ritorno della serie per la stagione finale, l'ottava. In essa scopriamo aspetti inediti del personaggio di Dexter e alcuni dettagli sugli ultimi episodi della serie: vi proponiamo i passaggi più interessanti.
Cosa hai pensato la prima volta che ti hanno proposto Dexter?
Avevo appena terminato Six Feet Under, era la primavera del 2005. Mi chiamarono per un pilot. Non avevo molta voglia di tornare a girare una serie tv, peraltro si parlava di un serial killer che uccideva solo criminali... ho pensato: voglio essere circondato da cadaveri per un numero non ben definito di anni? Ma quando ho letto il libro e la sceneggiatura mi sono reso conto che anche solo a livello di tono questa serie era unica.Una volta hai commentato il senso morale di Dexter in questo modo: "Bisognerebbe dargli una medaglia e colpirlo con essa finché non muore".
Diciamo che tendo a non ridurre tutto a un lato o a un altro, né con il mio personaggio nè con altri. Mi piace che operi in un'area grigia di moralità. Per certi versi si dirige verso la luce, ma proprio per questo i lati oscuri diventano ancora più oscuri.Ti capita mai di perdere l'empatia nei suoi confronti?
No. No. Vorrei che lo liberassero della sua compulsione. E' per questo che provo empatia per lui.
Hai delle manie compulsive che ti rendono simile a lui?
Riconosco di averne, ma non dirò quali sono.
Hai mai cambiato idea sulla serie, o sul personaggio, con il passare del tempo?
Inizialmente Dexter era come un bambino per me. Ora sta diventando grande. Una adolescenza molto turbolenta, piena di problemi non molto comuni. Sono ancora molto legato al personaggio, è bello interpretare un personaggio che si evolve e cresce. Ma la vita era più semplice prima che scoprisse di avere sete di relazioni umane. Quando la sua vita era divisa in compartimenti e nessuno, oltre alle sue vittime, soffriva per le sue scelte, era tutto più facile. Per certi versi è una persona dalle capacità straordinarie, per altri è completamente incapace. Gli piace molto mangiare, ma non lo vediamo più mangiare molto. Una volta che ha capito di poter fare sesso, potrebbe aver deciso di rimpiazzare la cosa.
Sopravvivere al cancro durante la serie ha avuto un impatto sul tuo modo di percepire questo show?
Non proprio. La serie è piena di morti, ma siccome è il mio lavoro l'ho sempre percepita come una cosa che mi dava molta vitalità. Poter tornare a lavorare è stata una cosa di cui sarò sempre grato. Se avessi interpretato un oncologo o un malato di cancro forse mi avrebbe fatto più effetto.
C'è qualche aneddoto legato alla costruzione del personaggio?
Mi sono sempre chiesto per quale motivo lui faccia da voce narrante alle sue vicende. A chi sta parlando? Inizialmente immaginavo che Dexter fosse morto e fosse in purgatorio, e gli stessero mostrando delle scene della sua vita, e così lui raccontava quello che succedeva per giustificare il suo ingresso in paradiso. Non so se credo al paradiso e all'inferno, ma era un'idea divertente.
Com'è Dexter all'inizio dell'ottava stagione?
Beh, ovviamente Deb ha scoperto che è un serial killer. Poi durante la settima stagione abbiamo visto Dexter che tentava di gestire la loro relazione e di capire se lei poteva vivere pur sapendo questa informazione, e che lui avrebbe potuto continuare sul suo percorso. Ma con il colpo di scena dell'ultimo episodio, la partita è chiusa. Per la prima volta la persona che lui ha sempre ammirato e che ha sempre vegliato su di lui gli volta le spalle, e questo lo ha inevitabilmente spinto in una spirale.
Inoltre sembra essere diventato un killer vero e proprio, un banale killer.
Ho sempre desiderato vedere fino a che punto il pubblico riesce a essere affezionato a lui.
Ci sarà qualche aspetto romantico in questa stagione?
Sì, ma la principale relazione con una donna è con una figura più materna che altro.
Sì, la Dottoressa Vogel (Charlotte Rampling). Alla fine diciamo pure che lui finisce per incontrare "chi lo ha creato"...
Questa dottoressa ha avuto un ruolo nella sua vita, è la persona più importante nella formazione del suo "codice" quando era un bambino. Lo ha incoraggiato a credere che la sua umanità vive una sorta di senso di indulgenza deviato, e che sostanzialmente lui dovrebbe essere un semplice psicopatico e che tutto il resto sono solo cavolate. Dexter non è molto bravo a fare l'umano, la questione è sensata. E' sempre stato un killer molto efficace, e quando ha iniziato a provare sete di rapporti umani questa efficacia è stata compromessa. Ma ha sempre avuto sete per la ribellione, così quando gli viene detto che non può essere qualcosa, lui fa di tutto per smentire questa tesi.
Dicono che tu abbia spinto molto perché lo show finisse.
Diciamo che volevo parlare con gli sceneggiatori e ragionare su un degno finale per questa storia, dargli una degna conclusione. Abbiamo basato la prima stagione sul primo libro di Jeff Lindsay ma poi abbiamo seguito una strada inedita per esplorare maggiormente il confine tra l'umanità crescente di Dexter e la sua psicopatologia. Quindi deve succedere qualcosa alla fine, una volta che Deb scopre che lui è un serial killer dobbiamo far capire che il mondo è cambiato per sempre.
Pare che nonostante Showtime ti abbia proposto una valanga di soldi, tu abbia insistito perché questa fosse l'ultima stagione.
Non so se ho detto esattamente così, anche perchè dopo Six Feet Under avevo detto che nona avrei fatto televisione e invece poi mi sono rimangiato tutto. Mai dire mai. Ma tutti quanti vogliono che questa stagione dia un senso di conclusione.
Conosci il finale?
Sì, e mi piace molto. Sono molto intrigato da quello che succederà alla fine. Non ho insistito particolarmente su questo finale, non voglio scrivere la serie. Abbiamo parlato di quello che pensavo sarebbe potuto succedere, ma ci sono tante altre persone che decidono.
E dopo, cosa farai?
Non ho piani. Per il momento vorrei chiudere questo percorso, ma poi non ho altri piani dopo la fine delle riprese, il 1 luglio.
Quindi se il tuo agente ti mandasse una sceneggiatura non la leggeresti?
Non il 2 luglio!
Fonte: EW