Memorie di un assassino: la polizia coreana si scusa per gli errori fatti nel caso che ha ispirato il film di Bong Joon-ho
La polizia coreana si scusa per gli errori fatti nel corso delle fallimentari indagini del caso che ha ispirato Memorie di un assassino
Nel film, lo ricordiamo, si parla di:
In un villaggio nella provincia di Gyunggi viene rinvenuto il cadavere di una donna che prima di essere uccisa è stata stuprata. Due detectives locali si fanno carico del caso ma, sebbene non usino i guanti bianchi nel condurre le indagini, non arrivano a nulla. Ad aiutare l'inesperta coppia arriva da Seul il collega Seo Tae-yoon, mentre altri omicidi commessi con lo stesso modus operandi cominciano a far pensare ad un serial killer.
Ed è notizia delle ultime ore che la polizia coreana ha chiesto ufficialmente scusa per gli errori fatti nel corso di indagini letteralmente fallimentari che hanno fra l'altro portato all'incarcerazione, per 20 anni, di un innocente.
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Bae Yong-ju, comandante della polizia provinciale, sì è inchinato di fronte alle telecamere scusandosi con i parenti delle vittime e con tutti quelli che, nel corso del tempo, sono stati danneggiati dalle indagini delle forze dell'ordine e dagli errori fatti nel corso degli anni.
Chino il capo e offro le mie scuse alle vittime di Lee Choon-jae, ai loro parenti e a tutti coloro che hanno subito dei danni a causa delle nostre indagini, incluso Mr Yoon.
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