Cosa lega House of the Dragon 2 e Breaking Bad? Lo racconta la produttrice delle due serie

Melissa Bernstein, produttrice di House of the Dragon 2 e Breaking Bad, racconta cosa lega le due celebri serie

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Come produttrice esecutiva della stagione 2 di House of the Dragon, troviamo Melissa Bernstein, che in precedenza si era occupata di Breaking Bad e Better Call Saul. In un'intervista con THR, ha sottolineato quali sono le sue linee guida:

Ho un passato nella televisione di qualità e nel forte storytelling. Quindi ho lavorato a House of the Dragon per partecipare a quell'aspetto dello show e per concentrarmi sulla storia e sulla narrazione, assicurandomi al tempo stesso che le bellissime sceneggiature che sono state scritte venissero rispettate.

Proprio l'attenzione sul versante umano delle vicende è quello che ha portato a Westeros dall'esperienza con la serie su Walter White:

Non si trattava tanto di dire: “Abbiamo fatto questa specifica gag [in Breaking Bad]”, o “Questo è il modo in cui abbiamo affrontato questo particolare tipo di sequenza”. Si trattava piuttosto di quei fondamenti filosofici su come si comportano le persone reali: “Se tu fossi in questa situazione, cosa faresti?”. Si trattava quindi di assicurarsi che gli obiettivi fossero basati su emozioni e inclinazioni umane reali. Che ci siano draghi o che ci si trovi nell'alto medioevo, si tratta sempre della natura umana. Il mio obiettivo era quindi quello di assicurarmi che le scene, gli archi [narrativi] e le trame fossero fedeli a ciò che siamo come persone, alla nostra umanità e alla nostra esperienza su questo pianeta. Per me è questo che fa funzionare una storia. Quindi è sicuramente questo il punto su cui tornerei con Ryan Condal [creatore e produttore di House of the Dragon], Sarah Hess [produttrice esecutiva] e il loro team.

Focalizzandosi poi su House of the Dragon, Bernstein commenta la rivalità tra Neri e Verdi, fulcro di tutta la seconda annata. La maggior parte degli spettatori fa il tifo per il primi, ma l'intenzione degli autori era delineare più sfumature possibili:

Nella seconda stagione si conosce meglio la generazione più giovane, e credo che questo aiuti il pubblico a investire di più in una delle due fazioni. Per esempio, imparando a conoscere il re Aegon II (Tom Glynn-Carney), si inizia a capire il suo carattere e a percepire la sua vulnerabilità e il suo desiderio di fare bene, ma si vedono anche i difetti della sua educazione. Quindi penso che si inizi a capire che non è così semplice come la Rhaenyra di Emma D'Arcy che deve essere quella che vince. Si inizia a capire questa famiglia e a far sembrare [la serie] un dramma shakespeariano. Si capisce davvero da dove vengono tutti in queste scene splendidamente scritte e messe in scena, e questo rende più difficile dire che si tratti di una squadra o dell'altra [la legittima pretendente al trono]. Quando si capisce da dove vengono i personaggi, in un certo senso, si rende il tutto molto più complicato e interessante.

House of the Dragon è disponibile su Now. Potete rimanere aggiornati sulla serie HBO grazie ai contenuti pubblicati nella nostra scheda.

Anche per quanto riguarda Breaking Bad, vi rimandiamo alla nostra scheda.

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FONTE: THR

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