MediaWeek: Zuckerberg si vendica per The Social Network?

MediaWeek è la rubrica sulle ultime notizie dal mondo dei media e della tecnologia. Questa settimana partiamo da una vendetta di Mark Zuckerberg...

Critico e giornalista cinematografico


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Zuckerbeg assume e stipendia il cracker del Playstation Network

(daTheHollywoodReporter) [edit: il testo del paragrafo è stato modificato per chiarire meglio il ruolo di Hotz nella vicenda PSN]

Cose che puoi fare se sei un miliardario: pagare la battaglia legale di un cracker contro la multinazionale che ha fatto un film in cui fai una magra figura.

Facebook ha recentemente assunto George Hotz, l’uomo che solo qualche mese fa causò uno dei peggiori blocchi del Playstation Network (ovvero la parte online di gestione degli acquisti, del gaming in rete, del noleggio film...) dopo aver crackato la PS3 trovando il modo di piratare giochi (la causa intentatagli da Sony fece infuriare gli hacker, che in seguito violarono il PlayStation Network esponendo i dati di moltissimi utenti a potenziali furti). Uno con il pallino di colpire la Play insomma (e le cui azioni hanno contribuito a causare danni per almeno 24 milioni di dollari) ma che ora riceverà uno stipendio da Facebook con il quale, si presume, si potrà difendere nella lunghissima battaglia legale scatenata dai legali Playstation.

Il collegamento che si potrebbe fare però è un altro. Playstation è di proprietà di Sony e Sony è anche Sony Columbia, cioè la divisione cinematografica che ha prodotto e distribuito The Social Network, il film che non è pienamente piaciuto a Zuckerberg e che ora lo costringe a continue “operazioni simpatia” per smentire l’idea veicolata dalla pellicola che sia un sociopatico bastardo. Aiutando un nemico di Sony ora Zuckerberg ha una parte di rivincita...

Google Plus, il social network con il motore di ricerca al centro

(daIl Post)

Google ha una pecca, non riesce ad entrare nel mondo dei social network. All’inizio ha perso il treno (quello di MySpace e Facebook) e poi ha perso la seconda ondata di social network più tematici (Twitter e LinkedIN) tirandone fuori uno finito malissimo e ad oggi attivo quasi solo in Brasile (Orkut). Non si è però mai arreso e poco più di un anno fa ci aveva riprovato con Google Wave (finito anch’esso nel dimenticatoio). Adesso torna alla carica con Google Plus e con più giudizio. La notizia infatti è che, dai report dei primi utilizzatori, stavolta la proposta di Google non è davvero niente male.

Ma chi pensa che Google Plus darà battaglia a Facebook si sbaglia e dimentica qual è da sempre l’idea di rete di Google: un luogo con informazioni da cercare. Google Plus è un modo un po’ nuovo, un po’ diverso e molto social di mettere insieme le persone e i loro contenuti, soprattutto un modo per rendere una nuova porzione di informazione (suggerimenti, link, post, foto ecc. ecc.) ricercabile e un modo quindi per piazzare pubblicità accanto alle ricerche, che è poi il loro business.

L’unica relazione con Facebook potrebbe essere, secondo alcuni, data dal fatto che il social network di Google potrebbe sfruttare il risentimento che molti provano attualmente verso Facebook, proponendosi come un’alternativa meno popolata, meno incasinata e più centrata sui veri amici.

Dunque Google Plus si focalizza più sulla comunicazione che sulla presentazione, non è tanto il giardino con ampi steccati di Zuckerberg (dove tutti possono avere un’esperienza in scala ridotta di internet, anche mia madre, e dove si incontra il mondo) ma un luogo per comunicare per bene. Ecco perchè a spaventarsi dev’essere più Skype (e quindi Microsoft). Google Plus offre funzioni di videochat, aggregazione contatti,  condivisione documenti e via dicendo che sono decisamente migliori di quelle del messenger per eccellenza.

E di certo a Skype non stanno fermi visto che da poco hanno tirato fuori un’applicazione ufficiale per iPad 2 (quello con la videocamere per riprendere e riprendersi). La notizia è trapelata in seguito all’arrivo in rete di questo video che dimostra come sarà l’applicazione. Essendo un’informazione scappata alla casa madre non è accompagnata anche da una data d’uscita. Dunque arriverà ma non si sa quando.

Internet Explorer ancora una nuova versione, la decima!

(da Microsoft)

Teoricamente il rilascio di una preview di un nuovo browser non dovrebbe essere una gran notizia ma lo è se è la versione 10 di Internet Explorer, il browser più usato nel mondo nonchè uno dei peggiori, che per rimontare il divario con i più svelti concorrenti (Firefox e Chrome) ha sfornato ben 3 versioni in 3 anni e ora ne annuncia un’altra per il 2012.

Internet Explorer è rimasto bloccato alla versione 6 per quasi 3 anni (dal 2004 circa al 2007), tempo nel quale è stato sorpassato in efficenza e interesse dai concorrenti e con le successive versioni non è mai riuscito a colmare il gap. Nonostante sia ancora il più utilizzato la percentuale di utenti che si affidano a lui è passata da una quota del 90% del 2004 ad una attuale del 54%.

La versione 10, che uscirà assieme a Windows 8, punterà molto sulle agevolazioni per il cloud computing e seguirà il medesimo solco della 9, in sostanza migliorando tecnicamente ma senza presentare sostanziali novità come fa la concorrenza. E’ la storia di Microsoft: servire un pubblico meno nerd e tecnofilo e quindi introdurre quanti meno cambiamenti è possibile.

MySpace venduto per un pugno di spiccioli

(daPunto Informatico)

Fu acquistato dalla News Corp di Rupert Murdoch per la cifra folle di 580 milioni di dollari nel 2005, dando il via ad una nuova era di speculazione intorno al concetto di social negli stessi anni in cui prendeva forma l’idea di Facebook. Ora News Corp. ha venduto la sua creatura rivelatasi un fallimento a Specific Media per un prezzo inferiore anche ai 100 milioni che sperava di incassare, ovvero per 35 milioni di dollari.

In questo passaggio, che segnerà anche una forte riduzione di personale e con tutta probabilità un cambio di mission, c’è tutto il fallimento di un’idea di socialità in rete e di impresa online. MySpace non era male ed era pieno zeppo di utenti, ma nelle mani di un colosso come News Corp. è rimasto immobile mentre Facebook guadagnava terreno, incapace di muoversi alla sua velocità e di stare al passo di quelle che non capiva essere innovazioni. Un aneddoto interessante: Justin Timberlake si è impegnato ad acquisire delle quote del nuovo Myspace...

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