Matthew Perry: uno dei dottori coinvolti nella sua morte si è dichiarato colpevole

Mark Chavez, medico che fa parte del gruppo di cinque persone accusate di aver contribuito alla morte di Matthew Perry, si è dichiarato colpevole

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Il dottor Mark Chavez, che fa parte del gruppo di cinque persone accusate di aver contribuito alla morte di Matthew Perry, si è dichiarato colpevole di aver distribuito ketamina in modo illegale.

Il medico di San Diego, che ha 54 anni, ha compiuto la sua dichiarazione alla presenza del giudice Sherilyn Peace Garnett nel tribunale di Los Angeles, e attenderà la sentenza fissata il 2 aprile, rischiando fino a 10 anni di carcere.

Nelle udienze precedenti, Chavez era stato rilasciato su cauzione a fronte di un pagamento di 50.000 dollari e gli era stato ordinato di non praticare la sua attività, rinunciando poi alla licenza medica rilasciata dallo stato della California.

Jasveen Sangha, soprannominata la "regina della ketamina", e il Dottor Salvador Plasencia, si sono invece dichiarati innocenti e il loro processo inizierà il 4 marzo.

Erik Fleming si era invece dichiarato colpevole l'8 agosto accettando le accuse legate alla distribuzione della ketamina, sostanza che ha portato alla morte dell'interprete di Chandler in Friends. L'assistente della star, Kenneth Iwamasa, si è dichiarato colpevole dell'accusa di aver distribuito la ketamina che ha causato il decesso e riceverà la sua sentenza il 6 novembre.

Le autorità, quando erano stati svelati i nomi delle persone che avevano contribuito, con le proprie azioni, alla morte di Matthew Perry, avevano sottolineato come i sospettati avessero "sfruttato i problemi con le dipendenze dell'attore per arricchirsi".

Perry è morto il 28 ottobre 2023 all'età di 54 anni nella sua casa di Los Angeles e il medico legale aveva poi stabilito che il decesso era avvenuto per "gli effetti acuti della ketamina". Matthew, durante il suo ultimo giorno di vita, aveva ricevuto più di un'iniezione della sostanza e a somministrarla era stato il suo assistente, Iwamasa.

Fonte / Deadline
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