Masters of the Universe, i registi del film promettono fedeltà al cartoon degli anni ottanta

I registi del film di Masters of the Universe promettono fedeltà al cartoon degli anni ottanta tratto dalla linea di giocattoli

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A inizio febbraio del 2020 apprendevamo che dopo una lunghissima fase di sviluppo, la Sony aveva deciso di abbandonare del tutto l'idea di portare al cinema Masters of the Universe o, se preferite, il film di He-Man e i Dominatori dell’Universo. La colpa, a quanto pare, era imputabile alle scarse performance commerciali di Men in Black: International. Il progetto però non era del tutto defunto: era solo passato di mano finendo in quelle di Netflix (ECCO TUTTI I DETTAGLI).

Da un'intervista rilasciata a margine della promozione stampa di The lost city (GUARDA IL TRAILER), i registi di Masters of the Universe scelti dal colosso dello streaming Aaron e Adam Nee, hanno avuto la possibilità di parlare di questo nuovo film che, promettono, rispetterà il noto cartoon degli anni ottanta:

Aaron: quello a cui stiamo cercando di aggrapparci è quella scintilla che viveva in noi quando eravamo ragazzini. Vogliamo assolutamente mantenere quella connessione umana che avvertivamo alla base senza lasciarci andare al fatto che oramai siamo cresciuti e non possiamo avere a che fare con un personaggio chiamato Ram Man o uno chiamato Fisto. Al contrario. Vogliamo proprio avere a che fare con tutto ciò. È una proprietà intellettuale folle e selvaggia che vogliamo mantenere tale. Ci sono questi personaggi folli ma quello che c'interessa davvero è cercare di far rivivere l'esperienza che, da ragazzini, avevamo con questi giochi e questo cartoni [...] Quella sensazione di meraviglia a occhi aperti per tutte le fantastiche cose che potevano succedere in quelle storie e tutti i mondi fantastici che potevi incontrare. Puntiamo a quella naturalezza selvaggia, ma anche a quella sorta di rispetto e amore con cui lo guardavamo attraverso il filtro degli occhi della nostra infanzia.

Adam: ma poi penso che ci sia anche l'altro lato della medaglia, il poter anche scherzare un po su questa property in maniera non dissimile da quello che Taika Waititi ha fatto con Thor: Ragnarok. Puoi allo stesso tempo amare Thor e scherzarci anche un po' sopra avvertendo una sensazione di contentezza. Penso che siamo grossomodo lì, a metà strada fra il rispetto verso il materiale e il non prendersi troppo sul serio.

Aaron: ecco, se non scherzare col materiale, quantomeno divertirsi con esso.

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FONTE: /Film

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