Masterchef Italia 7: il racconto della semifinale
Scopriamo cosa è accaduto nel penultimo episodio della stagione di Masterchef
E si parte con una Mystery Box che nasconde una cassetta colma di vari oggetti: flauto, elmetto di sicurezza, caffettiera, tavolozza, lampadina, corda, acquario, pietra, campanello, maschera sub, mattoncini colorati, mattone, cazzuola, pezzo di pavimento, rami, griglia, specchietto, ciambella gonfiabile. Possiamo intuire che abbiano una funzione ben precisa ed infatti, come indicano subito i giudici, devono essere utilizzati per un impiattamento estremo e funambolico, proprio come una certa cucina moderna propone. Coda di rospo, funghi shitake, pane al nero di seppia, uova di quaglia, quaglia gigante, tartufi di mare, zucchine con fiore, patate e lardo di montagna sono invece i dieci ingredienti con cui inventarsi una ricetta per questa occasione.
L’obiettivo della prova è centrare equilibrio tra cucina e gioco, Alberto si classifica subito tra i tre migliori. Il giovane micologo riproduce un acquario alimentare con coda di rospo, tartufi di mare, acqua di alghe, alghe croccanti e sabbia fatta di pane nero. La quaglia invece è protagonista del piatto di Simone che presenta su un mattone un petto di volatile con funghi shitake e crumble di pane. Il terzo piatto più apprezzato è la moka di Denise che, tronfia più che mai si complimenta da sola con sé stessa per l’eleganza della sua proposta: una carbonara di mare con coda di rospo e fiore di zucchine fritto. L’idea è davvero chic ed interessante, ma lei è presuntuosa ed insopportabile.
Su tutti spicca il piatto di Simone che va dritto in dispensa a conoscere il suo vantaggio per l’Invention Test, che gli serve per puntare dritto al titolo di settimo masterchef italiano.
Ci sono cinque cloches disposte di fronte ai quattro giudici, che nascondono cinque piatti capolavori della cucina italiana: genovese, ribollita, brasato al Barolo, coda alla vaccinara, cassoeula. Simone assaggia tutto con soddisfazione per decidere quale piatto reiventare, come vuole la prova, in chiave leggera e moderna. La sfida consiste nell’ utilizzare il piatto già pronto e ricrearlo con nuovi ingredienti, decidere a chi assegnare ciascuna portata e se aggiungere dei divieti per aumentare il grado di difficoltà della prova. Le scelte di Simone decidono le sorti dei suoi avversari per cui, vista l’amicizia con Denise, è probabile che lui voglia avvantaggiare la compagna e mettere nei guai tutti gli altri. Kateryna inizia subito a piangere perché non conosce i piatti, senza neppure sapere cosa deve fare. Simone si tiene la coda, dà ad Alberto la cassoeula, a Denise il brasato, a Kateryna la ribollita e per Davide lascia la genovese e approfitta del secondo vantaggio che gli viene concesso attribuendo anche alcune divieti ai suoi compagni di gioco.
Simone serve dei cappellacci ripieni di coda, ma è molto lontano dall’effetto “wow”, Alberto cerca di andare sul liscio con un risotto alla cassoeula arricchito di fichi marinati che i giudici dimostrano di apprezzare molto. L’ucraina Kateryna si scusa di non conoscere ancora tutti i piatti della tradizione italiana ma la sua pasta ripiena di ribollita con cipolla e salsa di carote colpisce nel segno. I ravioli di cacao amaro con brasato su letto di baccalà di Denise risultano crudi e a lei non resta che incassare le critiche e neppure le zucchine ripiene di genovese, un piatto napoletano che proprio chef Cannavacciuolo assaggia per primo, raggiungono la sufficienza.
Il piatto più buono è quello della frignona Kateryna, a riprova che più piangono, più la spuntano su tutti. La concorrente si conquista il privilegio esclusivo di cenare, la sera prima della prova in esterna in un ristorante a tre stelle, nel medesimo locale con Antonia Klugmann così da avere l’opportunità di assaggiare i piatti stellati e capire la filosofia di quella cucina. Denise invece viene giudicata la peggiore della prova e deve lasciare per sempre la Masterclass. Simone si sente tremendamente in colpa, ma i giochi sono fatti. Davide ha ancora un’altra chance, e potrà sfidarsi al Pressure Test con il peggiore dell’esterna per conquistarsi un posto da finalista.
Alberto, Kateryna e Simone partono per la Svizzera alla volta del ristorante tristellato Schloss Schauenstein dello chef Andreas Caminada.
A Fürstenau, nella più piccola città del mondo situata nel cantone dei Grigioni, si trova un ristorante di altissimo livello con uno degli chef più fighi del mondo. Un vero tempio della gastronomia mondiale per gli aspiranti chef che sono ora ad un passo della finale. I ragazzi sono emozionati ed eccitati, sarà per loro un’esperienza indimenticabile. Chef Caminada svela finalmente quali sono i piatti di sua creazione che i tre devono riprodurre.
Zuppa fredda di lattuga e cetriolo per Simone, salmerino con carote per Kateryna, dolci ai lamponi per Alberto, ricette da eseguire con l’aiuto degli chef di partita del team di Caminada. Ci stupisce vedere che i tre giovani concorrenti non parlino una parola di inglese e non capiscano quello che viene loro detto. Eppure il loro sogno sarebbe quello di fare un lavoro che può metterli in contatto con persone di tutto il mondo. Oltre a ciò, nonostante i tre mesi trascorsi nella Masterclass, non riescono a stare ai ritmi di una cucina organizzata. Alberto deve affrontare con coraggio quella che di sicuro è la portata più difficile, perché, a dirla tutta, non ci pare proprio che i tre piatti abbiano lo stesso livello di difficoltà. I quattro giudici si limitano questa volta a gustarsi un pranzo preparato dai concorrenti, senza però dovere decidere quale sia il piatto migliore. Andreas Caminada decreta Kateryna, che Antonia Klugmann continua a supportare in quanto unica donna tra uomini, proprio come lei, la migliore della prova.
Il Pressure Test vede al primo scontro Alberto e Simone che, tra parecchie cloches, devono scegliere i loro ingredienti e per ciascun prodotto selezionato, all’avversario viene attribuito automaticamente il misterioso ingrediente opposto. Tra grasso, magro, dolce, salato, acqua, terra, duro, molle, fresco, secco e altro Simone compone un paniere di prodotti di facile abbinamento tra loro, mentre Alberto con bottarga, ‘nduia, sciroppo d’acero e capesante se la vede davvero dura. Simone cucina un filetto di cavallo alla Bismarck, ma né lui né il suo sfidante sono all’ altezza degli ingredienti a disposizione, tuttavia il piatto più pensato sembra essere quello di Alberto che così può raggiungere Kateryna in balconata.
La sfida finale del Pressure Test per il terzo posto libero è tra Simone e Davide che sotto una nuova cloche trovano una maxi confezione di filetti di platessa, con cui, facendo ricorso a tutta la loro creatività, devono inventarsi sette ricette a base pesce, una per ogni giorno della settimana.
Platesse al forno, fritte, in vaso cottura, in umido, cucinate ad involtino con verdura, frutta, spezie e polenta premiano Simone che vola in finale con Kateryna e Alberto. Tra questi tre giovani finalisti, forse non in assoluto i concorrenti più capaci di questa edizione, che, tutto sommato, continua ad avere un livello medio basso, c’è colui o colei che, senza troppi meriti, sarà il settimo Masterchef d’Italia. Noi facciamo il tifo per Alberto, e voi?