MasterChef Italia 13: chi è stato eliminato nelle puntate del 18 gennaio e le sue dichiarazioni!

Vi proponiamo il riassunto ufficiale, seguito dall’intervista ai due eliminati da MasterChef 13 delle puntate del 18 gennaio

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La competizione è entrata nel vivo nelle puntate di MasterChef Italia 13 andate in onda il 18 gennaio, e due aspiranti chef hanno dovuto dire addio al grembiule bianco del cooking show di Sky prodotto da Endemol Shine Italy. Vi proponiamo quindi il riassunto ufficiale, seguito dall’intervista ai due eliminati da MasterChef 13 nelle puntate del 18 gennaio.

Ovviamente non proseguite nella lettura se non avete ancora visto gli episodi.

MasterChef Italia 13, puntate del 18 gennaio: il recap

Per i cuochi amatoriali di MasterChef Italia, quella di ieri è stata la serata del turning point, il punto di svolta: una serata carica di tensione che ha regalato al cooking show Sky Original prodotto da Endemol Shine Italy il record di ascolti per questa stagione.

Dopo il “battesimo di fuoco” della Red Mystery Box, l’inedita prova color rosso fiammante che ha visto il ritorno dello chef Davide Scabin, un Pressure Test lampo studiato dai giudici Bruno BarbieriAntonino Cannavacciuolo Giorgio Locatelli ha agitato la Masterclass; quindi una Prova in Esterna al Padel Club del Castello di Tolcinasco (Milano) che ha visto le due brigate confrontarsi sull’healthy food; infine un nuovo e decisivo Pressure Test dedicato al calamaro ripieno. Altri due cuochi amatoriali hanno dovuto togliere il grembiule e tornare a casa, due eliminazioni che più che mai hanno sorpreso gli altri componenti della Masterclass (e il pubblico a casa): Andrea, sommelier e agente di commercio 34enne di origini cinesi e di casa a Senigallia, e Alberto, responsabile 33enne di una pescheria in provincia di Padova.

Gli ascolti degli episodi del 18 gennaio di MasterChef Italia 13

Per il cooking show, ieri sera su Sky Uno/+1 e on demand, primato stagionale negli ascolti: media serata di 897mila spettatori e il 3,8% di share, con quasi 1.243.000 contatti unici e il 72% di permanenza, numeri in crescita del +13% sull’omologo episodio della scorsa stagione e +12% sulla settimana scorsa. Nel dettaglio, il primo episodio di ieri ha raggiunto 949mila spettatori medi, con il 3,5% di share, oltre 1.322.000 contatti unici e il 72% di permanenza; il secondo 845mila spettatori medi, con il 4,1% di share, oltre 1.163.000 contatti e il 73% di permanenza.

Nei sette giorni, i due episodi della scorsa settimana segnano 1.898.000 spettatori medi, con 2.504.000 contatti unici e il 76% di permanenza.

Sui social la conversazione sullo show continua a essere accesissima: ieri sera le interazioni social totali sono state 177mila, ancora in crescita del +11% rispetto a una settimana fa e del +38% rispetto a un anno fa, e grazie a questi dati #MasterChefIt è stato il contenuto più commentato del prime-time (esclusi gli eventi sportivi). L’hashtag ufficiale è rimasto per tutta la serata sul podio dei Trending Topic italiani; nella chart dei TT sono apparsi anche i nomi di Kassandra, Niccolò, Eleonora, Settimino, Michela (fonti: Talkwalker SCRTrends24.in).

Red Mystery Box e il ritorno di Davide Scabin

La serata si è aperta con una novità assoluta e un temibile ritorno: per la prima volta gli aspiranti chef si sono misurati con la Red Mystery Box e per celebrare questo debutto i giudici sono stati affiancati da Davide Scabin, l’ex “Giudice Ombra” che ha messo sotto stress più di un concorrente durante i Live Cooking. Sotto la box rosso fiammante si celava il Cyber Egg, l’uovo cibernetico di chef Scabin che ha rappresentato una svolta nella sua carriera e ha rivoluzionato la cucina moderna in Italia. Traendo ispirazione da questa geniale intuizione, i concorrenti in 45 minuti hanno inventato un piatto originale e creativo con protagonista l’uovo. I giudici hanno assaggiato i due piatti più innovativi: Cyber Salad di Deborah (finto uovo di gelatina di acqua di tartufo di mare, pomodoro e basilico, su cialda di pane e crema indivia) e Uovo Negativo di Niccolò (albume al forno marinato nella vodka su tuorlo fritto con funghi saltati e sabbia di salvia). È stata Deborah a vincere la prova e, di conseguenza, la sua seconda Golden Pin. I giudici hanno assaggiato anche La cialletta di casa mia di Settimino (uovo pochè su galletta di pane con brodo di verdura e crostini alla crema di pecorino e panna) e Soufflè di uova di Alberto (soufflè di albume, tuorlo farcito con crema di gorgonzola e scaglie di tartufo), poi Uovo nell’uovo di Kassandra (tuorlo fritto su nuvola di albume con salsa di melograno e frutti di bosco, olio alla menta e scaglie di tartufo), infine Terra e mare nell’uovo di Filippo (finto uovo di seppia su briciole di pane tostato con guanciale). Alberto si è salvato ed è salito in balconata, mentre gli altri quattro concorrenti hanno dovuto combattere per salvarsi dall’eliminazione.

Pressure Test e primo eliminato

Come vincitrice della Red Mystery Box Deborah aveva un altro potere: poteva candidare un piatto tra i peggiori della prova, e ha scelto così Uovo Estivo di Andrea (guscio riempito di uovo al vapore con cipollotto, zenzero e taccole, con erbe aromatiche). Con lui, al Pressure Test, Kassandra, Settimino e Filippo: i quattro si sono prima dovuti conquistare gli ingredienti indovinando i prodotti celati all’interno di sette teche nere (contenenti animelle, piselli, midollo, stracciatella, topinambur, seppia, porro), poi hanno avuto 30 minuti per cucinarli. Filippo ha presentato Seppia col cuore (seppia scottata con midollo su stracciatella e piselli), Settimino ha portato Fantasia di midollo (midollo al forno con erbe e spezie), poi è stato il turno di Topinambur, Seppia e Porro di Andrea (seppia su crema di topinambur e capelli d’angelo di porro fritti) e Tortilla salva vita di Kassandra (tortilla farcita con purea di topinambur, chips di porro e stracciatella). È stato Andrea a commettere gli errori più gravi e per questo ha dovuto abbandonare la Masterclass, mentre a causa dei gravi errori Filippo è passato direttamente al secondo Pressure Test di serata, senza poter partecipare alla cucinata in esterna.

L'esterna al Padel Club

Tra una racchettata e una spadellata, è poi giunto il momento di affrontare la Prova in Esterna al Padel Club all’interno del Circolo di Golf del Castello di Tolcinasco, alle porte di Milano, che ha ospitato il primo esclusivo torneo di padel di MasterChef Italia. A contendersi la coppa anche Nicola Amoruso e Mark Iuliano, ex calciatori della Juventus e della Nazionale Italiana, Giorgia Cenni, giornalista di Sky Sport, Massimo Lo Nigro e Davide Guerra, speaker radiofonici di RTL 102.5. Tutti i giocatori, dopo lo sforzo fisico del torneo, dovevano assaggiare i piatti creativi ma healthy cucinati dalle due brigate: a capitanarle, come deciso dai giudici, Niccolò (con Alberto, Eleonora, Sara, Michela e Lorenzo per i blu) e Kassandra (con Alice, Deborah, Antonio, Marcus e Settimino per i rossi). I primi hanno presentato un antipasto di insalata di pollo marinato in senape, miele, salsa di soia, aceto rosso e sesamo bianco con ravanello marinato nel Marsala e sedano marinato nel limone e basilico, poi un risotto di zucchine gialle e mela, con salsiccia e crema di mascarpone e scorza di limone, infine una crema bavarese alla vaniglia con crumble alla mandorla con purea di mango e albicocca grigliata; la squadra rossa, invece, ha cucinato un antipasto di ceviche di pesce, poi un risotto con crema di piselli e tartare di gambero, infine una mousse allo yogurt su un letto di crumble al cacao salato con salse al mango e frutti di bosco. La leggerezza di questi ultimi piatti ha condotto al trionfo della brigata rossa, che ha convinto maggiormente i commensali grazie a portate più light e salutiste.

Pressure Test e secondo eliminato

I componenti della brigata blu, dunque, si sono scontrati in un Pressure Test da dentro o fuori dedicato al calamaro ripieno, l’attore protagonista del piatto decisivo. Kassandra, capitana della squadra vincitrice, ha potuto dettare i tempi di esecuzione a ciascuno dei concorrenti. Così ha assegnato 30 minuti a Lorenzo e Sara, 27 minuti a Eleonora e Niccolò, poi Filippo e Alberto hanno cucinato in 24 minuti, infine Michela ha avuto solamente 21 minuti per preparare un piatto gustoso e privo di errori. Spazio agli assaggi partendo da No Healthy Calamaro di Niccolò (calamaro ripieno di patate e capperi, mortadella e pinoli su salsa di asparagi e pomodori confit) e Calamaro ‘Mbuttunato di Michela (calamaro ripieno di pane, olive e capperi, con pomodoro su salsa di asparagi) che ha deciso di giocare la sua Golden Pin per salvarsi. Poi Tutto il calamore che ho di Eleonora (calamaro ripieno di gamberi, pecorino, pinoli, patate e asparagi) e Calamaro post-padel di Alberto (calamaro ripieno di pane, pinoli, mortadella, olive e capperi, su fondo di mazzancolle e pomodorini). Infine, Giovedì da nonna Lidia di Lorenzo (calamaro ripieno di pane, olive, capperi, uvetta, pinoli ed emulsione di aneto e asparagi), Calamaro e Pane di Sara (calamaro ripieno di pane, olive e capperi, su letto di pane e bisque di gamberi) e Calamaro spettinato di Filippo (calamaro ripieno di pane, asparagi, mazzancolle e pomodorini, su crema di asparagi). Una prova complicata che ha messo in difficoltà più di un concorrente, ma che si è rivelata decisiva per Alberto, che a causa di gravi errori nella preparazione ha dovuto interrompere il suo percorso tra i fornelli di MasterChef Italia.

Le parole di Andrea e Alberto, eliminate da MasterChef 13 il 18 gennaio 2024

Andrea hai una capacità di tenere duro molto nobile, vuoi raccontarci un po' del tuo percorso?
Ho cercato di affrontare tutte le prove con umiltà e una pazienza che non credevo di avere. Ho voluto mettere un lato di me che ho sempre nascosto, quello più sensibile. il lato più umano, dimenticandomi come si gareggia probabilmente (ride). C'è stata resilienza, ma come ho detto nella puntata sono inciampato e non sono riuscito a mettermi in piedi affrontando tutto con lucidità. Su alcuni aspetti personali comportarmi così mi ha premiato, e penso che sia andata come doveva andare. Sono contento che gli chef abbiano apprezzato il mio voler rischiare sempre.

Alberto, la tua eliminazione è stata uno shock, come hai reagito?
All'inizio molto male, ma ho fatto un errore, ti dico che prima di quella prova mi vedevo top 5 quantomeno. Una disattenzione pazzesca, prendendo il calamaro sbagliato, e l'ho pagata. Credo di aver fatto vedere quello che valevo, ho ricevuto un sacco di messaggi positivi dopo l'eliminazione. Purtroppo è una gara e gli errori si pagano.

Secondo voi a MasterChef è meglio essere competitivi o fare squadra?
Andrea: Per me l'aspetto umano è sempre il più importante in qualsiasi evenienza. MasterChef è una gara, richiede cinismo, non vince la squadra, vince il singolo. Il rapporto e il poter discutere con chi ho legato è importantissimo. La lucidità dell'esterna, e dei vantaggi è pure questo importantissimo, ma è qualcosa che non mi compete. Ho sempre fatto sport di squadra, non mi è mai appartenuto questo cinismo dell'essere il migliore. Non ho mai creduto in questa filosofia. Per i fini di vincere MasterChef legare è importante per i confronti ma è importante anche pensare a se stessi. Da Andrea concorrente, questa cosa non c'è stata, ma sono contento del bagaglio personale ottenuto.

Alberto: All'inizio volevo essere giocatore, stare sulle mie. Poi ho conosciuto persone come Andrea, Sara, Niccolò, Filippo e ho cambiato completamente la mia strategia, creando un gruppo che stava bene senza strategie. Non avrei mai detto di potermi aprire con persone così diverse da me, sono riuscito ad aprirmi anche se pensavo di non avere nulla in comune con loro.

Qual è il peggior nemico di un concorrente di MasterChef?
Andrea: Credo sia una domanda estremamente soggettiva. Il mio peggior nemico sono io. Tutto quello che avevo di mio mi ha portato a non esprimermi al massimo. Avevo paura di essere banale, di non essere all'altezza. Credo la paura più grande sia che abbiamo tutti soggezione dei tre chef, che giocano un'altra categoria, e che tutti chi più chi meno abbiamo paura di fallire. Riuscire a tirare fuori il meglio da se stessi è estremamente difficile e richiede una grande lucidità.

Alberto: Il mio nemico invece è stato il non sapere. Non sapere la prova, gli ingredienti mi spaventava tantissimo. sono abituato a pianificare piatti anche per un mese, sapore ingredienti bilanciamento. Non sapere cosa avevo davanti non mi faceva quasi dormire di notte. Quando aprivo la Mystery dedicavo una decina di minuti solo all'impiattamento, prima ancora di cominciare a cucinare. Aver ricevuto poche critiche mi è un po' dispiaciuto perché volevo migliorarmi.

Quanto è difficile rimanere se stessi davanti alle telecamere?

Andrea: Io non sono riuscito a tirare fuori il mio lato giocoso. Io sono un giullare, ma non al livello di Niccolò che ha una naturalezza incredibile. La paura mi ha fatto trasparire in una certa maniera, il volere essere qualcosa di diverso mi ha portato a non essere me stesso. Voler apparire serio non mi ha portato a mostrare il mio lato genuino e solare, che mi è dispiaciuto non sia trapelato. Quello che è successo mi ha dato forza per quello che sarà il futuro.

Alberto: io sono un introverso. mi ci vuole tempo per emergere, il mio rimpianto è non aver fatto vedere la mia parte più simpatica che emerge quando mi apro con qualcuno. Non mi è mai passato per la testa il crearmi un personaggio, non mi piacciono i momenti troppo teatrali, ma è un programma televisivo, alla fine ci sta.

C'è un ricordo degli chef ospiti che vi porterete nel cuore?

Andrea: Io sono rimasto folgorato da Atala, una delle mie passioni al pari della cucina è il canto, sono innamorato del Brasile e del bossanova. Uno degli chef più fuori dagli schemi, che ha iniziato come muratore in Germania, e ha rinchiuso il caos e ha creato qualcosa di estremamente creativo e aver la forza di tornare alle origini in amazzonia. il polmone della terra stessa, mi ha emozionato tantissimo. Se è stato estremamente faticoso (e si è visto dato che ho sudato sette camicie anche se ne avevo una sola indosso) per me è stato un onore arrivare al terzo step e provare questi ingredienti nuovi. Atala mi ha dato coraggio di capire dove voglio andare nella vita, di conoscere qualcosa di nuovo da portare ai più che ancora non l'hanno visto. Con Scabin invece mi sono trovato invece in un giorno senza creatività, affrontare uno chef così diretto e pungente non è stato affatto facile, ma alla fine dei conti lo considero un privilegio. Ho il rammarico di non aver potuto conoscere altri grandi di questo ambiente. Averci un confronto diretto ti illumina e ti va benissimo così.

Alberto: Due personaggi differenti: Scabin diretto , onesto, Atala invece un pezzo di pane capace di darti una tranquillità. Fuori dalle telecamere mi ha pure fatto i complimenti. Atala ci ha portato degli ingredienti straordinari, un po' mi rammarico non aver fatto gli altri due step per vedere gli altri ingredienti. Scabin invece ci ha fatto tirare fuori un'idea da un ingrediente semplice come un uovo. L'idea c'è o non c'è, spesso io mi ispiro in giornate specifiche, o vedendo un film. Quel giorno l'idea l'avevo, forse complessa, mi sarebbe servita più precisione, ma mi ha spinto a riprovarci a casa. Lo sto perfezionando. Entrambi mi hanno fatto crescere sia in maniera personale che culinaria.

Come è stato riguardarvi in televisione, qual è il vostro rapporto con i social?

Andrea: Rivedermi in televisione mi ha fatto pensare di essere più grasso. Avendo la passione per il canto ho fatto pace con la mia voce anni fa, quindi non avevo pregiudizi. Per i social li ho sempre usati come diario e mi sono trovato ad affrontare messaggi molto belli, che mi hanno riempito il cuore, ma anche alcuni spiacevoli con alcune critiche, a cui ho risposto in maniera sincera. Ho provato compassione, perché a me non cambia nulla se tu perdi tempo con me se non ti piaccio. Mi dispiace per te, perché mi sembra inutile perdere tempo così. Ma per lo più sono rimasto colpito piacevolmente da questo confronto.

Alberto: Per me è stato un trauma rivedermi. Tanti ricordi che avevo rimosso dell'emozione di essere dentro. Avevo paura di come sarà stato montato lo show, o di cosa avevo detto. Ma sono stato naturale quindi alla fine è andata bene. Prima non usavo tanto i social, mentre ora ho un nuovo mondo in cui ci sono persona e che la pensano come me e persone che la pensano diversamente e allargano di fatto il mio mondo.

Chi volete che vinca MasterChef 13?

Andrea: Io volevo vincesse Alberto, gli ho portato tantissima fortuna (ride), non vorrei dirti nulla per non portare sfiga. Auguro il meglio a quelli con cui ho legato di più. A livello di empatia creativa sono stato folgorato da Eleonora, lei usa il caos interiore per fare dei piatti fantastici. Vedo in lei una candidata molto forte. Per me poi tra i più sottovalutati ci sono Niccolò e Sara, io punterei su loro tre.

Alberto: Io sarei felicissimo se vincessero Lorenzo, Sara o Niccolò. Credo che qualsiasi concorrente rimasto in gara abbia le carte per vincere, Antonio è molto dedito alla sua terra, Michela fa un cammino legato al fitness, Deborah ha una cucina casalinga con un estro in più, Eleonora ne ha una pazzerella, Marcus potrebbe dare quel qualcosa di più. A questo punto della gara ognuno se lo meriterebbe.

La prossima settimana, giovedì 25 gennaio, sempre alle 21.15 su Sky e in streaming su NOW, MasterChef Italia celebrerà il prestigioso traguardo delle 300 puntate con il gradito ritorno di Joe Bastianich e l’attesissima prova di pasticceria guidata da Iginio e Debora Massari, tra le più temute di sempre dai cuochi amatoriali. Saranno loro gli “ostacoli” in una gara che, tra una celebrazione e l’altra, proseguirà imperterrita: riusciranno i cuochi amatoriali ancora in gara a tenere allacciato il proprio grembiule bianco?

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