Marvel, X-Men: Max Bemis crea l'Harry Potter dei mutanti in Worst X-Man Ever

Bailey Hoskins, un mutante reietto tra i reietti, alla scoperta del mondo degli X-Men: l'ironica e affettuosa lettera d'amore ai mutanti Marvel di Max Bemis

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Spoiler Alert
Bailey Hoskins non riesce a integrarsi. Non ha mai trovato la compagnia giusta in cui inserirsi, cosa che gli ha reso gli anni del liceo difficili, poi a un certo punto ha sviluppato dei poteri mutanti. Cosa succede ora? Lo scopriremo in X-Men: Worst X-Man Ever, una serie molto particolare in uscita a inizio 2016, realizzata da Max Bemis e Michael Walsh: dichiaratamente fuori continuity e ispirata alla linea Marvel Knights, narrerà la scoperta del mondo degli X-Men da parte di Hoskins, un mutante talmente reietto da apparire fuori posto anche in mezzo agli altri mutanti. Ecco come Bemis presenta il progetto dalle pagine del sito ufficiale Marvel:

Worst X-Man EverHo pensato agli X-Men, a cosa significavano per me come fan e a cosa rappresentano. Ho cercato di fare leva sul mito e sui principali stereotipi che caratterizzano la serie principale. È qualcosa con cui mi piace sempre giocare. Quindi questa serie è incentrata soprattutto sugli stereotipi degli X-Men, su cosa è il fandom, su cosa sono state le serie a fumetti e sui loro cliché.

Il modo migliore per farlo era introdurre nello scenario un pesce fuor d’acqua che inconsciamente andasse contro tutti questi stereotipi e quindi spiccasse nettamente. Se pensiamo a Harry Potter, ad esempio, quando si presenta per la prima volta a Hogwarts è qualcuno di completamente al di fuori del proprio elemento, e questa è l’idea che ho voluto trasmettere tramite il protagonista di questa serie.

Bailey Hoskins è un diciottenne fin troppo mortale, e il motivo per cui spicca così tanto in mezzo agli X-Men, senza entrare eccessivamente nel dettaglio, è proprio il fatto che non è abbastanza strano. In essenza proviene da un ambiente molto sterile e scopre che ciò che desiderava è molto difficile e logorante per molti motivi: alcuni sono i normali problemi sociali che nascono in situazioni come queste, mentre altri sono elementi intensi e drammatici tipici delle storie a fumetti.

Soprattutto la prima manifestazione dei suoi poteri mutanti è un momento drammatico per lui: rimane isolato molto rapidamente. Le cose vanno fuori controllo e lo coinvolgono al punto che non può più considerarsi un ragazzo normale, conservare i suoi amici e la sua famiglia. Tutto gli crolla intorno ed è costretto a immergersi totalmente in questa nuova situazione. Bailey aveva dei genitori molto normali che erano vissuti nell’anonimato per tutta la vita, e poi arriva questo momento (anche in questo caso ho voluto ispirarmi a Harry Potter) in cui scopre: “Cosa? Sono un mutante? Oh mio dio, ma è la cosa più fantastica del mondo”, e invece poi le cose si fanno molto brutte e non c’è una via d’uscita. Non è necessariamente una brutta cosa essere un X-Man, ma di certo è una situazione molto difficile.

Il mio obiettivo è fare di questa serie il punto d’accesso per eccellenza al mondo degli X-Men. Credo che gli X-Men siano dei personaggi veramente iconici, forse leggermente meno degli Avengers in questa fase, ma penso che chiunque abbia un minimo di conoscenza del fumetto conosca Wolverine e Ciclope, oltre forse a l'Uomo Ghiaccio, Jean Grey e il Professor X. Dato che la serie si svolge al di fuori della continuity, mi sono potuto permettere di presentare una sorta di carrellata di celebrità di tutte le formazioni degli X-Men filtrata attraverso il punto di vista di Bailey. Sarà molto divertente.

Fonte: Marvel

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