Marvel, Venom: Flash Thompson e il duro percorso di un mutilato di guerra
Robbie Thompson torna a parlare di Venom: Space Knight e della collaborazione con Dan Nevins, veterano di guerra del Wounder Warrior Project
Alpinista, insegnante di Lettere, appassionato di quasi ogni forma di narrazione. Legge e mangia di tutto. Bravissimo a fare il risotto. Fa il pesto col mortaio, ora.
Il merito è tutto dell'editor Jake Thomas. Quando ho inserito le protesi nelle sceneggiature, si trattava di un aspetto secondario e superficiale della storia, ma Jake ha intravisto l'opportunità di esplorare in profondità il personaggio di Flash. Ha spinto la serie nella direzione in cui speravamo di andare: una vicenda incentrata sul personaggio, che ancora vede Venom viaggiare nello spazio, ma incorpora elementi più veri, realistici ed emozionanti. Gli sarò sempre debitore per questa scelta.
Mia madre è infermiera in un centro di riabilitazione, quindi ho parlato con lei e ho letto un po' di testi al riguardo. Poi, il Wounded Warrior Project ha messo il veterano Dan Nevins in contatto con noi e lui ci ha letteralmente guidati lungo il corso della storia, facendoci capire le difficoltà di chi usa le protesi e il percorso emotivo che esse comportano. Dan è un comunicatore fantastico e i suoi consigli sono stati preziosi e di grande ispirazione.
Ci troveremo di fronte un processo interiore di lunga durata per Flash, impegnato a venire a patti con l'uso dei suoi arti meccanici. Parte di quel che Dan ci ha detto si focalizzava sul fatto che tornare a camminare, in casi come questo, diventa una vera e propria missione. Il che può portare all'isolamento personale e alla tentazione di disconnettersi dalle proprie emozioni più profonde. Ma, se si rimane sulla via tracciata e si continua a lavorare, fare i conti con questa condizione può risultare in un'esistenza più ricca di rapporti e soddisfazioni.Vedremo Flash fare un sacco di battute e cercare di sdrammatizzare, ma si troverà presto su delle montagne russe emozionali, quando troverà la forza di riconnettersi con la sua vera identità. Si tratta di una grande possibilità di mettere sotto i riflettori una parte del suo personaggio, così ricco di storia, di cambiamenti e di crescita nel corso dei decenni.