Marvel: Tom King e il suo Visione "umano, ahi troppo umano"

King giunge al termine del primo arco narrativo che illustra la storia contrastata e particolarissima di Visione, in cerca di umanità e corrotto dalle sue peggiori debolezze

Alpinista, insegnante di Lettere, appassionato di quasi ogni forma di narrazione. Legge e mangia di tutto. Bravissimo a fare il risotto. Fa il pesto col mortaio, ora.


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Spoiler Alert
Tom King giunge alla conclusione del primo arco narrativo di Vision. L'astro nascente del fumetto americano, che presto dovrà prendere in mano le sorti nientemeno che di Batman, parla del sintezoide in cerca di una vita normale e delle sue grandi difficoltà a trovare la propria strada nell'intervista che vi riportiamo qui di seguito.

Nel riassunto che vi facciamo, abbiamo cercato di evitare gran parte delle anticipazioni di una discussione puntuale sulla trama, giunta ormai al suo settimo albo. Tuttavia, quanto segue è un pezzo ricco di SPOILER relativi a una storia che promette davvero di tenervi incollati con misteri da chiarire e rivelazioni di trama imprevedibili.

Non cerco mai di rendere esplicite le metafore che stanno all'interno delle storie, ma di raccontare piuttosto con grande libertà gli eventi, lasciando che i loro significati rimangano appena sotto la superficie, a disposizione di tutti coloro che vogliono cogliere. Visione, nella sua ricerca di umanità, si è aperto alle caratteristiche migliori e peggiori della nostra specie, in maniera shakespeariana. Quel che più desidera è ciò che potrebbe distruggerlo e quel che lo spinge a tirare avanti potrebbe portarlo alla sua definitiva sconfitta.

La particolarissima famiglia artificiale che Visione si è costruito, si è arricchita di un cane nel numero #6 della serie. Una scelta che King descrive come frutto di battute scambiate a tempo perso con il suo editor e poi diventate un'idea narrativa serissima: poter colmare le mancanze emotive tramite l'adozione di un cucciolo che si riscontra in moltissime situazioni familiari.

Una trovata che vi dice tanto del tono della serie, della sua capacità di farsi portatrice di temi non banali, rafforzata dai particolari della sua messa in scena sulla pagina: per realizzare il cucciolo in questione, King ha scritto una scena in cui il cane dei vicini si ritrova con il cranio aperto, per donare le proprie onde cerebrali alla controparte sintezoide. Una scelta che ha fatto tremare le vene ai polsi degli editor.

Vision #7, copertina di Mike Del MundoQuando scrivo le mie sceneggiature, ho sempre in mente un'idea generale del loro punto di origine e dell'obiettivo che si prefiggono. Avevo scritto una scena in cui il cane distrugge casa, ma mi sono reso conto che si trattava di un cliché. Pertanto ho deciso di saltarla e di passare direttamente a mostrare le conseguenze di questi eventi, lasciare che fosse il lettore a immaginare le discussioni familiari che avvengono in questa situazione, passare direttamente al finale, con un effetto narrativo molto più potente. La serie è piena di misteri sulla famiglia di Visione e mostrare troppo li annacquerebbe.

Il primo arco narrativo è preparatorio per il grande confronto che si sta avvicinando. Quel che Visione fa per aiutare i membri della sua famiglia, lo porterà ad attriti con la comunità degli eroi. Volevo che questa storia iniziasse in modo molto contenuto e personale per poi alzare l'asticella ed espanderne la prospettiva all'Universo Marvel. Volevo che fosse importante e di grandi proporzioni. Il primo numero ne è una sorta di manifesto: un inizio molto intimo che porta a un finale di grande violenza. Ora che abbiamo illustrato la parte emotiva della vicenda, l'azione che seguirà avrà grande importanza, non sarà fine a se stessa.

Scarlet ha fatto solo un'apparizione nella serie, ma è stata presente sin dall'inizio, sottotraccia, un po' come Luke Skywalker ne Il Risveglio della Forza. La sua assenza è stata più forte di qualunque comparsa. Ora sappiamo che tutta la storia raccontata sinora è stata narrata a lei da Agatha Harkness, quindi sa quel che ha fatto Visione e immagina quel che sta per fare.

Il rapporto tra il sintezoide e Wanda Maximoff dura da cinquant'anni, con una continuità tanto folle quanto ammirevole per Tom King, che si aggiunge ai tanti grandi autori che hanno contribuito a tenerlo vivo.

I vari autori lo hanno riempito di idee contrastanti, costringendosi a cancellare la memoria di Wanda o quella di Visione per rendere credibili alcuni eventi. Tutto questo ha dato vita a una storia davvero pazzesca, infarcita di magia e incantesimi, di eventi traumatici per una persona. Credo che gran parte del fascino della loro relazione stia in questo.

Senza scendere troppo nei particolari della trama, King spiega che Visione si troverà a mentire per la prima volta nella sua vita, consapevole del fatto che gran parte delle persone, data la sua storia di eroe e la sua natura di sintezoide, crede che egli sia sostanzialmente incapace di affermare il falso. Un potere che il Vendicatore utilizzerà in modo molto contraddittorio.

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Fonte: Comic Book Resources

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