Marvel: Tini Howard, i tarocchi e la libertà creativa dietro a X of Swords
La sceneggiatrice di Excalibur è la principale mente creativa dietro al nuovo crossover degli X-Men targato Dawn of X: X of Swords!
Howard - Potrà sembrare sciocco, ma un mio desiderio molto semplice presente fin dalle prime bozze di Excalibur era realizzare una serie sul fantasy e sulla magia. E mi sono entusiasmata quando abbiamo deciso di fare questo evento che abbraccia tutte le testate, ricco di spade e legato da vicino ai temi di Excalibur. Mi è sembrata una canonizzazione del lavoro che ho fatto finora su questa serie.
Sono molto attenta nella mia narrazione; questa è più una serie sulla magia di Krakoa che non un divertissement sugli "X-Men che giocano a D&D", anche se la parte degli X-Men che giocano a D&D è molto divertente e sono sempre felice di vedere quei personaggi impugnare spade e calici, accanto a draghi e cose simili. È inaspettato, ma divertente. Questi sono eroi fantastici che fanno cose fantastiche. E sì, mi piace da morire vedere gli X-Men armati di spade! Vi ringrazio per la comprensione!Tutto è nato da una di quelle magiche riunioni in cui ci ritroviamo in una stanza e facciamo brainstorming. Si dà il caso che abbia una conoscenza abbastanza approfondita dei tarocchi, quindi ho offerto le mie conoscenze in merito quando sembrava che potessero adattarsi a quello a cui stavamo lavorando. Mi sono resa conto che avevo appena proposto qualcosa di molto grosso ad alta voce... e tutti si sono semplicemente messi a lavorare su quella proposta. Questo nella X-Room capita spesso: prendiamo spunti gli uni dagli altri praticamente ogni volta che ci riuniamo. Molte delle nostre idee migliori nascono così.
In ogni caso, sono effettivamente un’appassionata di tarocchi. Nonostante sia una di quelle cose che spesso vengono bollate come "predizione del futuro" o roba del genere, credo che sia uno strumento narrativo davvero speciale. C’è qualcosa che lega i tarocchi ai fumetti di super eroi: sequenze di immagini archetipali che raccontano una storia, un nostro modo di interpretarli e di farne uso come guida... è qualcosa che avevo in mente già da tempo e che in occasione di questo evento ho potuto mettere a buon uso.
Fin dal primo numero di Excalibur, io e Marcus abbiamo già mostrato Saturnyne che accumula potere su Altromondo: ora vedremo più chiaramente cosa stia succedendo e le radici della lotta su Altromondo che hanno portato figure come Morgan le Fay al potere. È tutto collegato, su una scala più grande che nessuno ha ancora preso in considerazione. Sarà come quel momento ne Il Mago di Oz dove tutto prende colore: le cose cambieranno davvero.
Vi parlerò ulteriormente delle meraviglie della X-Room dove lavoriamo perché è molto rilevante per questi personaggi. Non farò spoiler, ma molti di noi lavorano su queste serie assieme, con un cast molto vasto di personaggi che sono decisamente reali, a cui ognuno di noi contribuisce con un tocco qua e uno là. A volte qualcuno "adotta" un personaggio preferito e condivide con gli altri un concetto su di lui, qualcosa del tipo "ehi, non so se qualcuno aveva già dei piani per Crocodile Guy, ma io avrei questa idea..."
Quindi non si tratta di un fumettista che deve semplicemente consegnare una serie di bozzetti entusiasmanti o soggetti di poche righe: viviamo assieme a quei personaggi nelle nostre teste. Diamo loro un nome, una storia, un passato, facciamo battute e impariamo a conoscere a fondo tutto il cast. Quindi, quando voi li incontrate, sono già stati apprezzati da una stanza piena di autori strampalati per mesi e mesi. Sono carichi di quell’energia e appaiono reali. Incontrerete molti nuovi personaggi come questi in X of Swords.
Avevamo chiaro sin dall’inizio come l’evento andasse strutturato, e il team creativo di ogni serie ha fornito volentieri il proprio contributo. Quindi le alterazioni della struttura sono frutto del lavoro di progettazione di tutti quanti, abbiamo creato l’evento che ognuno di noi voleva scrivere; se così non fosse stato, avremmo agito diversamente. Quasi nulla di ciò che succede in quella stanza è una prescrizione o un ordine. So che i fan non sempre ci credono, ma è vero: scriviamo quello che vogliamo scrivere, e non perché Jonathan Hickman o l’editor Jordan D. White o qualcun altro ce lo impongano. Se questo vi sembra una specie di magia, forse lo è, ma è la verità. Facciamo quello che facciamo perché ci piace farlo, e realizziamo dei grandi fumetti tutti insieme.
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Fonte: SyFy