Marvel, The Best Defense: Ewing, Duggan, Latour e Zdarsky sul ritorno dei Difensori

Namor, Silver Surfer, Doctor Strange e Hulk tornano insieme in una storia dei Difensori originali

Alpinista, insegnante di Lettere, appassionato di quasi ogni forma di narrazione. Legge e mangia di tutto. Bravissimo a fare il risotto. Fa il pesto col mortaio, ora.


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A dicembre, i Difensori originali torneranno a fare gruppo. Namor, Silver Surfer, Hulk e Doctor Strange, alcuni degli esseri potenti dell'Universo Marvel, saranno nuovamente riuniti dal destino in The Best Defense, una serie di one-shot che li vedranno agire sia insieme che singolarmente.

Al Ewing e Simone Di Meo avranno in carico l'albo dedicato all'Immortale Hulk, Chip Zdarsky e Carlos Magno quello di Namor, mentre saranno Gerry Duggan e Greg Smallwood a raccontare le gesta di Doctor Strange, lasciando a Jason Latour il compito di scrivere e disegnare l'avventura di Silver Surfer.

I quattro sceneggiatori hanno risposto alle domande di Comic Book Resources sul progetto:

Defenders: The Best Defense, immagine promozionale realizzata da Ron Garney

Ewing - Ho sempre amato il fatto che gli Avengers avessero regole e norme, mentre i Difensori semplicemente, gironzolavano per casa di Stephen Strange. C'è una splash-page di Avengers #2, in cui il gruppo tenta di avere una conversazione che riguarda gli affari e Hulk se ne sta lì in mutande. Thor lo implora di mettersi dei vestiti ed è chiaro che tutti odiano il gigante. Probabilmente, a modo suo, quello è il momento in cui sono nati i Difensori. Certi super eroi, semplicemente, non sanno stare insieme. E questa è la storia di quattro persone totalmente differenti che collidono uno contro l'altro in modo da sembrare, brevemente, una squadra. Ma non lo sono.

L'idea che ho avuto quando il progetto è nato è che ognuno di noi avrebbe raccontato la storia che ha sempre voluto vedere per il personaggio di cui si sarebbe occupato, per poi mescolare tutto insieme in un risultato bizzarro. Quindi, questa non-squadra avrebbe dato vita a una sorta di non-collaborazione, e io ero fiducioso che tutto quel che sarebbe scaturito da un simile progetto sarebbe stato in totale accordo con lo spirito dei Difensori. Fortunatamente, Jason ha avuto un'idea così enorme e folle che ha ancorato a sé tutto il resto molto in fretta. Gerry e Chip avevano le loro idee su cosa sarebbe stato bene accanto a quell'idea e tutto quanto è andato al proprio posto.

Trame che si incontreranno in un ultimo albo, scritto da tutti e quattro in collaborazione. Ci sarà un personaggio ricorrente nelle gesta in solitaria degli eroi, un essere che rimarrà misterioso fino all'ultimo atto di questa saga progettata per essere sia una sequenza di avventure indipendenti che una trama unitaria, da leggere nei suoi capitoli senza un ordine preciso.

Defenders: The Best Defense, immagine promozionale realizzata da Ron Garney

Ewing - Il lettori di Immortal Hulk hanno una garanzia da parte mia: non saranno obbligati a comprare nessun altro fumetto, se non vogliono. Ma spero che tutti vogliano farlo, perché la storia che abbiamo congegnato è davvero notevole e raccontiamo qualcosa che non vedreste nella serie. Dal punto di vista della continuity, The Best Defense scivola tra l'ottavo e il nono numero.

Zdarsky - Adoro Namor. Ci sono molti editor della Marvel che, probabilmente, non ne possono più di sentirmi proporre una serie su di lui. Ha una storia complicatissima che è divertente da frequentare. Un re che ha cambiato sponda per anni tra l'alleanza con la superficie e l'antagonismo. Ha combattuto con gli Alleati nella Seconda Guerra Mondiale e poi ha cercato, diverse volte, di farne iniziare una terza. Quindi mi interessa molto esplorare la sua personalità e capire come ragioni. Visto che Jason Aaron ce l'ha sottomano in Avengers, credo si trovi nella posizione per farsi nuovamente notare nel mondo di superficie.

Duggan - Ho scritto il personaggio di Doctor Strange come coprotagonista della primissima storia che ho realizzato per la Marvel, perché non ero certo che avrei mai avuto una seconda occasione di utilizzarlo. Da sempre, è uno dei miei preferiti in assoluto e non manca mai di essere tra i più richiesti, tra noi sceneggiatori. Se non fosse stato trattato così bene negli ultimi anni, mi sarebbe dispiaciuto un sacco ed ecco perché, per me, questa storia è speciale: si tratta della mia chance di scrivere una sua avventura, un fumetto che ha il suo logo in copertina. Arrossisco se penso a quante storie potenziali del personaggio ci sono sul desktop del mio computer, ma con questo albo posso finalmente togliermi la soddisfazione. E sono felice di avere Greg Smallwood accanto nel farlo.

Defenders: The Best Defense, immagine promozionale realizzata da Ron Garney

Latour - Potrei dirvi che questa storia è piuttosto seria, ma non posso negare di aver incorporato nell'avventura una serie di elementi divertenti e bizzarri. C'è un sacco di potenziale, in questo fumetto, per raccontare senza problemi cose assurde, dato che è ambientata in uno scenario alieno e sconosciuto. Continuo a ripetere, un po' scherzando, che questa storia di Silver Surfer è un po' come un romanzo di Cormac McCarthy adattato da Jack Kirby. Il che significa sopravvalutare in maniera importante il mio talento. Spesso mi viene anche da paragonarla a quel che Taika Waititi ha fatto con Thor: Ragnarok al cinema.

Ho cercato di prendere dei concetti enormi e visivamente grandiosi, cercando di dare loro un po' del mio spirito personale. Il che spiega come mai io sia così attratto dal personaggio di Surfer. Ha sempre avuto dentro di sé una sorta di conflitto che contrasta con l'ampiezza dell'universo di cui è esploratore. Lo troviamo sempre in cammino, sia dentro che fuori, e sempre impegnato a mettere in discussione le sue stesse scelte. Ci sono grandi decisioni che non può semplicemente ignorare, come invece è concesso di fare a noi. Che sia nel giusto o nel torto, ha sempre un impatto sulle cose ed è sempre là fuori a sporcarsi le mani. Ed è questo che voglio esplorare, del suo personaggio.

Vedremo Surfer alle prese con una minaccia per i mondi anche peggiore di Galactus, in quanto priva di qualunque morale e di una mente con cui ragionare. Un enorme oggetto celeste viaggia per l'universo con l'unico scopo di consumarlo, senza alcuna consapevolezza. Galactus farà al Silverado un'offerta: sarà lui, il Divoratore di Mondi, a fermare questa minaccia, ma per farlo avrà bisogno di enormi energie, che dovrà procurarsi a modo suo, ovvero nutrendosi di mondi vitali. L'ex araldo avrà il compito di decidere quali dovranno sacrificarsi, per evitare la completa estinzione dell'universo.

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Fonte: Comic Book Resources

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