Marvel Studios in modalità crisi: dall'uscita di The Marvels al processo di Jonathan Majors al possibile ritorno degli Avengers originali

Un lungo editoriale di Variety svela alcuni retroscena della modalità crisi in cui sarebbero entrati i Marvel Studios negli ultimi mesi

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I Marvel Studios hanno plasmato il panorama hollywoodiano degli ultimi quindici anni, accumulando successi su successi e diventando il franchise cinematografico più ricco di sempre, con decine di miliardi di dollari in incassi in tutto il mondo. Ogni qualvolta esce un nuovo film dell'Universo Cinematografico Marvel, le testate più importanti dell'industria dedicano cover story e profili di dirigenti dello studio, raccontando approfonditamente i segreti di questo successo.

Con l'uscita di The Marvels ormai imminente, Variety ha dedicato una cover story ben diversa, intitolata "Crisi alla Marvel" e incentrata su tutti i problemi che sta affrontando il franchise: dai piani alternativi per il casting di Jonathan Majors, alle riprese aggiuntive di The Marvels, alla possibilità che alcuni attori del cast di Avengers tornino, e altro ancora.

Andiamo con ordine.

Tensione al ritrovo di Palm Springs: come rimpiazzare Jonathan Majors?

Come aveva rivelato l'anno scorso Nate Moore, i creativi e i dirigenti dei Marvel Studios si ritrovano ciclicamente a Palm Springs per tracciare il futuro della saga. Variety svela che il raduno di quest'anno si è teuto a settembre, ed è stato caratterizzato da tensioni e addirittura sfuriate, a causa della recente delusione al box-office di Ant-Man and the Wasp: Quantumania, ma anche dell'ansia legata al processo contro Jonathan Majors che (è notizia recente) si terrà a fine novembre.

A Palm Springs si è parlato della possibilità di sostituire Kang, il villain interpretato da Majors su cui dovrebbe fondarsi l'intero nuovo ciclo dell'MCU, con un altro villain, verosimilmente il Dottor Destino. La cosa è particolarmente complicata visto il ruolo centrale che avrà Kang nel finale della seconda stagione di Loki e nei prossimi film degli Avengers. Inoltre, finora non è stato possibile rimettere mano ai piani a causa dello sciopero degli sceneggiatori, terminato da poche settimane. Un'altra possibilità, comunque, sarebbe quella di affidare la parte a un altro attore, come già capitato con War Machine.

Le possibili difficoltà di The Marvels al box-office

Ancora non sappiamo quanto incasserà The Marvels, ma certo è improbabile che possa replicare il successo di Captain Marvel, che veniva da una scia di successi come Black Panther e Avengers: Infinity War e anticipava l'uscita di Avengers: Endgame. Il film di Nia DaCosta sarebbe stato "piagato da riprese aggiuntive lunghe un mese volte a dare coerenza a una trama complicata", afferma Variety, ma questa non è una novità quando si parla di grandi blockbuster, soprattutto in un contesto mutevole come quello che stanno affrontando i Marvel Studios post-pandemia. Tuttavia, l'impossibilità di promuovere l'uscita da parte del cast a causa dello sciopero degli attori non promette niente di buono, e infatti le attuali previsioni parlano di un weekend d'esordio inferiore ai 70 milioni di dollari, un dato molto preoccupante per una pellicola costata circa 250 milioni di dollari escluso il marketing.

La tenuta del film al box-office dipenderà anche dal passaparola dei fan (che ha penalizzato gli incassi di Quantumania). Variety afferma che, in difficoltà con la post-produzione di The Marvels, si è deciso di scambiare la data di uscita del film con quella di Quantumania. A giugno si sarebbe tenuto un test screening pubblico (cosa assai rara) in Texas, e gli spettatori avrebbero lasciato reazioni poco convincenti.

La delusione per gli effetti visivi di Quantumania

Quando Quantumania è uscito al cinema, in molti hanno notato una qualità inferiore alla media sul fronte degli effetti visivi. Variety cita una persona presente al primo screening del film al Regency Village Theatre di Westwood: "C'erano almeno dieci scene in cui gli effetti visivi erano stati aggiunti all'ultimo minuto ed erano sfocati. È stato assurdo, non ho mai visto nulla di simile in tutta la mia carriera. Ne stavano parlando tutti. Perfino i figli dei dirigenti."

Anticipare Quantumania ha ridotto i mesi a disposizione per la post-produzione di quattro mesi e mezzo, e una delle conseguenze è stata spingere gli impiegati dell'area effetti visivi dei Marvel Studios a votare a favore della sindacalizzazione, un risultato storico.

Il licenziamento di Victoria Alonso

C'è stato poi l'affaire Victoria Alonso: la responsabile degli effetti visivi dei Marvel Studios è stata licenziata un mese dopo l'uscita di Quantumania, ufficialmente perché aveva violato il suo contratto concentrandosi senza autorizzazione sulla promozione agli Oscar di un film da lei prodotto, Argentina, 1985. Numerose le voci sulle possibili altre motivazioni, in primis i problemi della qualità degli effetti visivi di film e serie tv usciti negli ultimi anni. Ma una fonte interna alla Marvel, citata da Variety, ritiene che sia stata un capro espiatorio e che i problemi sul fronte VFX siano da ricondursi a problemi sul fronte delle sceneggiature, citando il caso della serie tv She-Hulk, quando un flashback che mostrava la trasformazione di Tatiana Maslany in She-Hulk previsto inizialmente per l'ottavo episodio è stato anticipato alla prima puntata, costringendo a correzioni in post-produzione:

Gli effetti visivi definiti "pessimi" sono dovuti a sceneggiature incomplete. Non è colpa di Victoria, ma di Kevin Feige. E anche dei superiori di Kevin. Questi sono problemi che andrebbero gestiti in pre-produzione, non in post-produzione. Ma la timeline attuale di realizzazione di film e serie tv non permette ai dirigenti Marvel di analizzare attentamente il materiale.

Anche nel caso di She-Hulk, alcuni effetti visivi della premiere erano sfocati, e sono stati sistemati solo dopo la messa in onda, sostituendo gli episodi con nuove versioni rimaneggiate.

Il reboot di Blade

Tra i problemi recenti sul fronte cinematografico c'è il film di Blade con protagonista Mahershala Ali: annunciato ormai anni fa, doveva uscire quest'anno. Ma il progetto è stato affidato mano a mano a cinque diversi sceneggiatori e a due registi, arrivando a interrompere la lavorazione a sei settimane dall'inizio delle riprese. Variety afferma che tra le varie iterazioni della sceneggiatura, una prevedeva che la storia venisse raccontata da una donna e Blade fosse solo il quarto personaggio per importanza.

La versione attuale del film è stata affidata allo sceneggiatore Michael Green (Logan) dopo che Ali avrebbe minacciato di lasciare la produzione. L'uscita è ora fissata per il 2025, e la Marvel avrebbe intenzione di investire "solo" un centinaio di milioni di dollari sulla produzione, un drastico cambio di strategia rispetto ai mega-blockbuster a cui ha abituato il pubblico.

Il ritorno degli Avengers originali?

In che modo invertire la rotta? Senza dubbio Kevin Feige deve tornare ad avere maggiore controllo sulla produzione. Bob Iger, intanto, ha già dichiarato pubblicamente di voler produrre meno film e serie tv: uno dei fattori che hanno causato la situazione attuale è la direttiva, risalente al 2019, di produrre film e serie tv a non finire per arricchire il catalogo di Disney+. Raddoppiando, se non triplicando, la quantità di progetti in sviluppo all'interno di una casa di produzione che come noto segue un'unica linea editoriale coerente fatta di film-evento. Solo che un conto è fare due, al massimo tre film evento all'anno, e un conto è avere un evento ogni due mesi tra cinema e tv. L'avvento della pandemia ha poi scombinato una pipeline produttiva che già si stava ingolfando di progetti.

Una soluzione potrebbe essere coinvolgere nuovamente alcuni dei grandi protagonisti delle prime fasi dell'Universo Cinematografico Marvel: attori e personaggi enormemente popolari potrebbero contribuire a creare nuovamente dei grandi eventi. Fonti citate da Variety affermano che ci sarebbero state conversazioni sulla possibilità di riportare sullo schermo la "gang originale" degli Avengers, inclusi Robert Downey Jr. e Scarlett Johansson. Il fatto che i loro personaggi siano morti non è un problema, visto che ormai il concetto di multiverso è stato ampiamente sdoganato. Nel caso, non sarebbe comunque una scelta low-cost.

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