Marvel, Spider-Man: chi vive e chi muore alla fine di Clone Conspiracy
Clone Conspiracy giunge al termine: Slott consegna a Spider-Man un finale più aperto che mai
L’interrogativo che tutti si pongono è: a saga conclusa, chi riuscirà a tornare definitivamente dalla morte e chi invece tornerà nella tomba? La risposta che danno Dan Slott e Jim Cheung è più aperta che mai, consentendo letteralmente a ogni figura che ha fatto la sua comparsa nel corso della saga la possibilità di fare ritorno successivamente.
Poche sono le creazioni di Reilly che si sfaldano in polvere prima dell’intervento salvifico di Spidey, moltissimi sono quelli che invece si salvano o sono semplicemente dati per dispersi.
Menzione a parte per i due pesi massimi della saga, Ben Reilly e Otto Octavius: impegnati in un duello mortale mentre tutto intorno a loro si sfalda, anch’essi sembrano essere reclamati dalla decomposizione accelerata che stronca tutte le reazioni. Ma come fa notare Anna Maria Marconi, accorsa sulla scena assieme a Spider-Man, il cilindro che conteneva l’”ultimate template”, il “modello supremo”, è ora vuoto: un corpo ospite perfezionato e potenziato al massimo a cui lo stesso Reilly aveva accennato in precedenza nel corso della saga.
Tutto lascia credere che uno dei contendenti sia riuscito a impossessarsi del ricettacolo in questione e a salvarsi in questo modo. E tutto lascerebbe credere che si tratti d Reilly, visto che è destinato a comparire come protagonista nella sua nuova serie regolare Scarlet Spider, di Peter David e Mark Bagley.
Ma se Slott, come sempre, avesse ingarbugliato le carte in tavola e avesse invece procurato una via d’uscita a Octavius, salvando Reilly per altre vie? Mai come in questo caso vale il detto “chi vivrà vedrà!”
Fatto sta che, a parte i nomi sopra citati, tutti gli altri ospiti di Haven, il rifugio dove Reilly aveva radunato i suoi redivivi, potrebbero benissimo essere sopravvissuti o destinati a fare ritorno: non facendo esplicita menzione del loro fato, Slott si tiene una miriade di porte aperte e di assi nella manica da giocare in un futuro più o meno lontano.
Alla luce di questo epilogo assume tutt’altro significato e importanza lo slogan con cui la saga era stata annunciata agli albori: “dead no more”!
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Fonte: CBR