Marvel, Secret Wars: X-Men '92 e il recupero filologico degli anni Novanta
Il vecchio e il nuovo: storie e personaggi moderni narrati nell'esuberante stile degli anni 90... e l'esperimento X-Men '92 di Bowers e Sims incanta i fan!
Gli autori Chad Bowers, Chris Sims e il disegnatore Scott Koblish si sono impegnati per ricostruire in maniera certosina temi, archetipi e atmosfere di quell’epoca del fumetto per creare una versione più leggera e frizzante rispetto alle interpretazioni spesso più cupe e angosciate delle vicende mutanti, e i lettori (complice anche un sempre efficace fattore nostalgia) hanno apprezzato questo tuffo nel passato.
Come ormai molti sapranno, il cattivo principale della serie è Cassandra Nova, un personaggio che non esisteva nemmeno all’epoca della serie animata. Siamo partiti con l’intenzione di dare ai fan degli X-Men degli anni '90 qualcosa che non avevano mai visto prima, quindi abbiamo cercato di tenerci alla larga dai cattivi più tradizionali.
Certe figure super-specifiche del periodo però, come Exodus, Bastion, Omega Red e Gladiator, avranno il loro spazio: come resistere a inserire cose come dei tentacoli in Carbonadium e un fattore di morte mutante? Infine, una storia su Magneto sembrerebbe quasi obbligatoria, ma nel mondo di X-Men '92 è morto, quindi non possiamo farla... o forse sì?Quanto a Cassandra Nova (e qualsiasi altro personaggio) non possiamo davvero dire cosa accadrà alla conclusione di Secret Wars. Fossi in lei, mi preoccuperei prima di sopravvivere a questa storia. Cable non sembra felice di incontrarla e non è il tipo che fa prigionieri.
Un’altra cosa che abbiamo deciso di fare è di includere personaggi come Chamber, Artie e Pulce. Volevamo rendere in qualche modo l’idea che negli anni '90 c’era un’infinità di materiale sugli X-Men, e sebbene la nostra attenzione rimanga concentrata sulla nostra squadra, inserire frammenti di altre squadre come X-Force e Generation X era per noi un aspetto essenziale dell’epoca. Eravamo determinati a fare entrare in campo X-Force fin dal primo giorno.
Quanto a Generation X, l’idea degli X-Men come una scuola è una parte integrante del fascino di questo mondo per me, ed è qualcosa che non veniva tirato in ballo quasi mai quando leggevo quei fumetti negli anni 90. Nemmeno nel cartone animato viene mai menzionata. Abbiamo solo questo strano gruppo di supereroi che per la maggior parte del tempo non si piacciono neanche troppo. Con l’introduzione di Generation X abbiamo provato a correggere il tiro da questo punto di vista.
Naturalmente abbiamo lavorato molto anche sullo stile. All’epoca le storie erano molto più adrenaliniche, avventate, dense di dialoghi e a volte improbabili fino al ridicolo.
Le storie di oggi sono più sottili e più ponderate. Essendo cresciuti con i dialoghi e le tecniche di narrazione di Chris Claremont, il recupero di quegli stili per noi è stato facile, ma non eravamo troppo sicuri di cosa i fan si aspettassero dalla serie, quindi siamo rimasti molto sorpresi dalla reazione positiva.
Quando la prima pagina del numero #1 aggredisce il lettore con tutte quelle didascalie e tutti gli X-Men che parlano dei loro poteri, sono sicuro che parecchi lettori hanno avuto bisogno di qualche secondo per familiarizzare con quello stile!
[gallery columns="2" size="medium" ids="73813,73814,73815,73816"]
Fonte: CBR