Marvel, Running with the Devil: Kingpin è figlio delle contraddizioni di New York

Nuovi particolari su Kingpin, la nuova serie dedicata a Wilson Fisk, da parte dello sceneggiatore Matt Rosenberg

Alpinista, insegnante di Lettere, appassionato di quasi ogni forma di narrazione. Legge e mangia di tutto. Bravissimo a fare il risotto. Fa il pesto col mortaio, ora.


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Matthew Rosenberg torna a parlare di Kingpin e del personaggio di Wilson Fisk che ci restituirà nella nuova serie parte del rilancio Running with the Devil, da febbraio nelle fumetterie americane. Ecco cos'ha aggiunto in merito lo sceneggiatore a quel che già sappiamo su questo cammino di rinascita e ritorno in auge dello storico boss del crimine di New York.

[caption id="attachment_140548" align="alignright" width="198"]Kingpin #1, variant cover di Bill Sienkiewicz Kingpin #1, variant cover di Bill Sienkiewicz[/caption]

Wilson è stato in California per un po', nel tentativo di dare una sistemata alla propria vita. Sfortunatamente per lui, New York cambia e si muove velocemente, pertanto, il vuoto da lui lasciato è stato riempito molto in fretta. Ora è tornato e deve ricostruire pezzo dopo pezzo il suo impero. Molti sanno bene chi sia, ma ad alcuni non fa male un piccolo promemoria.

All'inizio di questa nuova serie, lo vedremo in cerca di qualcosa che non ha mai desiderato granché, ovvero rispetto da parte della società civile. Non si cura di gente come Daredevil o Spider-Man, ma di essere riconosciuto come un brav'uomo. Ovviamente, pur di raggiungere quest'obiettivo, è disposto a tutto. A suo modo cerca di essere un Kingpin molto diverso dal passato.

Sarah Dewey sarà un comprimario fondamentale. Un tempo grande firma del giornalismo, ha commesso degli errori ed è caduta in basso perdendo la famiglia e la stima di sé. Mentre cerca di risollevarsi e rimettere assieme i pezzi, ecco arrivare Wilson Fisk, con quella che sembra una proposta imperdibile. Ma lei non si fida di lui e questo la renderà, sotto molti aspetti, la chiave della storia e l'osservatrice della vita di Kigpin.

Protagonista di questa storia è anche, se non soprattutto, New York, da sempre il punto di accesso alle storie e alla cultura d'America. Una città fatta di determinazione e contraddizioni, in grado di rappresentare il meglio e il peggio degli U.S.A., un luogo di sopravvivenza e senza rimorsi, ma anche di enorme cuore.

Nella Grande Mela, nello spazio che resta vuoto tra la disperazione e le opportunità, ecco che troviamo il crimine, come le sue storie. Il personaggio di Kingpin è sempre stato figlio di cose come Il Padrino, Quei Bravi Ragazzi, Juice, C'era una volta in America, Mean Street e così via. Credo che, a fumetti, il Daredevil di Frank Miller abbia catturato alla perfezione New York e il suo essere protagonista.

Così come Ed Brubaker e Brian Michael Bendis sono invece riusciti a connettere la città al personaggio di Fisk, permettendogli di crescere, di emergere e restare importante in un mondo di persone con superpoteri. In un Universo Marvel fatto di cattivi che vogliono distruggere il mondo, Kingpin è un cattivo che potresti realmente incontrare per strada. E questo lo rende ancor più terrificante.

Diverso da tanti altri malvagi della Marvel, Kingpin è un uomo con un cuore, per quanto oscuro, che tiene davvero alle cose che fa, alla propria città, pur nel suo modo malato e nel suo egoismo. Il che lo rende più interessante da sviluppare, secondo Rosenberg, più adatto ad essere protagonista di una serie, anche senza levare nulla alla minaccia che rappresenta, senza farlo diventare più buono per essere più accettabile.

Ovviamente, incroceremo il cammino di altre storie dell'Universo Marvel, a partire da quelle appartenenti alla nostra piccola famiglia: Bullseye ed Elektra. All'inizio vedremo Wilson Fisk cercare di stare alla larga da ogni possibile volto noto attorno a lui, da tutta la gente in costume che gli rovina la piazza. Ma, con l'andare del tempo, non potrà continuare. I suoi piani sono troppo grandi per non attirare attenzioni importanti.

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Fonte: Newsarama

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