Marvel: Rob Liefeld parla del suo contributo allo speciale sui 30 anni di Deadpool
Rob Liefeld torna a parlare della sua creatura più amata, quel Deadpool che sta festeggiando i suoi primi trent'anni con uno speciale
Wade Wilson non ha mai davvero avuto bisogno di essere rinnovato o rilanciato, ma se questo è vero sul piano concettuale, a livello visivo sono molti i disegnatori che si sono cimentati nel definire il personaggio, non riscrivendolo da zero ma accentuando determinati tratti o dotandolo di particolari dettagli.
Liefeld - La pagina delle rivisitazioni artistiche è la più importante dell’albo, per me, perché erano anni che volevo farla. Steve Ditko divenne una specie di recluso, perciò non abbiamo mai avuto l’opportunità di sentire i suoi commenti. Ve lo immaginate? Mi metto nei panni degli autori che hanno lavorato prima di me, come nel caso di Spider-Man e Ditko. Mi sarebbe piaciuto molto sentire Ditko dire: "Bene, qui è dove è intervenuto Romita Sr., qui è dove Gil Kane l'ha alterato, qui c’è Ross Andru e qui ci sono McFarlane e Bagley". Oh, cavoli, sarebbe stato fantastico. Oppure sentire Todd McFarlane commentare le versioni di Venom di tutti gli altri, perché il Venom di Todd non aveva la lingua. Poi c’è stato quello di Larsen e poi... Insomma, sarebbe molto divertente.
Quindi sono molto orgoglioso di quella pagina in particolare. Mi sono seduto, ho fatto la mia miglior imitazione di Skottie Young con la penna in mano e mi sono detto: "Ce la farò". E ho detto al colorista: "Devi colorarla proprio così". Sono partito con Ed McGuinness, perché è stato davvero il primo a disegnare Deadpool più squadrato e massiccio, e volevo ricreare quella versione. Inoltre, con il passare degli anni è saltate fuori questa punta sul cappuccio, che è ridicola. C’è chi la accentua al punto da renderla come il mantello de Gli Incredibili, avete presente? "Lo prendi afferrandolo per la punta della testa". È molto goffa. Insomma, volevo ridefinire Deadpool con qualcosa tipo: "C’è questo look, quest'altro e quest'altro ancora".E poi c'è Venom. Venompool è il mio preferito in assoluto, sapete? Quindi ero sicuro che sarebbe rientrato nella selezione. Mi sono sempre affidato all’istinto, riesco a capire quello che i lettori vorrebbero vedere, e avevo la sensazione che ne sarebbero stati entusiasti.
Ho anche inserito me stesso nell’albo, più volte! Sono sulla copertina, sono quaggiù... ho sempre avuto in mente una versione a fumetti di me stesso. E poi dovevamo presentare il creatore delle tasche. Lo dicevo sempre a Tim Miller, quando mi chiedeva cosa avrei voluto fare [nel film]. Gli dissi che mi sarebbe piaciuto essere quello che consegna le tasche all'indirizzo di Wade, una cosa tipo consegna speciale. A volte devi improvvisare, quindi mi sono detto: "Deadpool deve incontrare il creatore delle tasche". Un "Old Man Liefeld" non è facile da disegnare quanto un giovane Liefeld, ma resto pur sempre l’uomo delle tasche.
La cosa è nata con Joe Kelly, mi pare in Deadpool #900, dove fece vedere cosa ci fosse all'interno. Prende letteralmente le tasche, le rovescia e si vede tutta la roba che c'è dentro. In quel momento mi sono detto: "Okay, dobbiamo scoprire chi fabbrica quelle tasche".
Credo sia importante parlare di New Mutants #98. Bisognerebbe parlare di quanto Deadpool sia diventato rilevante, di come abbia superato Cable in popolarità. Bisognerebbe parlare dei suoi look e dei suoi poteri. Una cosa del tipo: "Questo è Peter Parker. Ecco come è diventato Spider-Man. Questi sono i suoi poteri. Può arrampicarsi sulle pareti e lanciare ragnatele". Così ho realizzato una pagina in cui Deadpool dice: "Posso tagliare le cose con la spada e posso spararti con la mia pistola". Poi ce n'è un'altra sul fattore rigenerante. E, sinceramente, pensavo che avrebbero cambiato qualcosa, ma sono felice di vedere che il mio materiale non sia stato censurato.
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Fonte: ComicBook