Marvel, ResurrXion - Guggenheim su X-Men: Gold, tra soap opera e lotta agli estremismi
Gli X-Men si reintegrano al resto dell’Universo Marvel in X-Men: Gold, ma per Guggenheim la lotta contro gli estremismi continua
A voltare pagina nella storia della razza mutante saranno Marc Guggenheim e l’artista Ardian Syaf. Lo stesso Guggenheim non esita a sottolineare l’importanza di questa svolta nella saga mutante di casa Marvel.
Questa è una specie di nuovo inizio per tutti gli X-Men post ResurrXion. È un rilancio, l’inizio di un nuovo capitolo, e Rachel è la figura simbolo di questo cambiamento. Kitty la incoraggia ad adottare un nuovo nome in codice per annunciare a se stessa e al mondo “Io sono una persona indipendente, non sono solo l’erede di Scott Summers e Jean Grey. Non sono solo un’ex Fenice. Voglio forgiare il mio futuro e guadagnare il mio destino.” Rachel deve imparare a guardare avanti, a differenza delle sue identità precedenti, che la legavano sempre a qualche forma di retaggio.
Le storie classiche degli X-Men prevedono una buona dose di azione e imprese supereroistiche, ma prendono vita soprattutto negli elementi da soap opera. Premesso questo, di certo non ho incluso Colosso nella stessa squadra di Kitty casualmente. Traete voi le conclusioni.
Sotto la guida di Kitty, la missione programmatica degli X-Men sarà di allacciare rapporti al di fuori della comunità mutante, un elemento che sarà molto importante nelle mie storie. Tutto questo si riallaccia al nuovo status quo della squadra: la loro sede sarà situata nel bel mezzo di Central Park per un motivo molto specifico, ossia ricollegarsi al resto del mondo. Quindi, per coerenza con la visione che Kitty ha della squadra e che esploreremo in X-Men: Prime, è importante trovare l’equilibrio giusto tra storie incentrate sui mutanti e storie che non riguardano solo i mutanti.
La prima battaglia degli X-Men sarà contro una nuova incarnazione della Confraternita dei Mutanti Malvagi, dove presenteremo iterazioni inedite di Pyro e Valanga. I lettori di vecchia data sanno già che quei due personaggi sono morti, ma io e l’editor Daniel Ketchum ci eravamo molto affezionati, a quei particolari poteri e a quel tipo di minaccia, quindi un nuovo Pyro e un nuovo Valanga stanno per entrare in scena.
Ci sono stati numerosi rilanci degli X-Men nel corso degli anni, e molti li ho letti come appassionato. Ciò che rende questo rilancio diverso dagli altri è che riguarda essenzialmente gli X-Men come eroi piuttosto che come minoranza che lotta per la propria esistenza.
Quella crisi esistenziale è stata archiviata, per il momento. È passato molto tempo da quando gli X-Men hanno avuto la possibilità di riprendere fiato e di non preoccuparsi dell’estinzione della razza mutante. Torneremo ai giorni in cui gli X-Men potevano essere eroi, giocare a softball, intrecciare relazioni romantiche e trame da soap opera.
Apprezzo molto la diversità che è stata introdotta nella linea della Marvel e riconosco tutto il merito ad Axel Alonso per questa scelta. Il mio primo arco narrativo di X-Men: Gold parla di estremismo, e vuole dimostrare che esistono molti modi di raccontare una storia sul pregiudizio. Se diamo un’occhiata al mondo di oggi, notiamo che il pregiudizio assume molte forme diverse. Non possiamo limitarci a storie sull’uguaglianza e sui diritti civili, anche se quei valori rimangono importantissimi. Se ho lavorato bene, alla conclusione del primo arco narrativo i lettori noteranno il parallelismo con ciò che sta accadendo nel mondo proprio in questi giorni.
Quindi X-Men: Gold sarà una serie tutt’altro che disimpegnata: credo che gli X-Men siano più importanti oggi di quanto lo siano mai stati in altre epoche, proprio alla luce di come sta cambiando il mondo in questi giorni.
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Fonte: Newsarama