Marvel, ResurrXion: Christina Strain e le avventure da college di Generation X

La sceneggiatrice di Generation X parla dell'atmosfera, dei personaggi e della chiave emotiva e narrativa della nuova serie

Alpinista, insegnante di Lettere, appassionato di quasi ogni forma di narrazione. Legge e mangia di tutto. Bravissimo a fare il risotto. Fa il pesto col mortaio, ora.


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Spoiler Alert
Ormai ci siamo. Il mese prossimo torna Generation X, negli Stati Uniti. Non si tratterà del gruppo di studenti mutanti che a fine anni Novanta fece innamorare di sé gran parte dei lettori di fumetti, ma Quentin Quire, Eye-Boy, Benjamin Deeds, Bling, Nature Girl e il nuovissimo personaggio di nome Nathanial Carver promettono di riportare in vita almeno parte dello spirito della storica serie di Scott Lobdell e Chris Bachalo.

Il team creativo odierno è formato da Christina Strain e Amilcar Pinna. La sceneggiatrice è stata intervistata da Comic Book Resources ed ecco cos'ha dichiarato di interessante.

Generation X #1, copertina ti Terry e Rachel DodsonNon so dire se questa sia davvero una storia di gente che non dovrebbe farcela, di ragazzi che partono svantaggiati. Probabilmente è più una storia d'identità di gruppo. Somiglia più a Breakfast Club che a Che botte se incontri gli Orsi. Il mio riferimento emotivo è quello del college, quando sei in cerca di quel che ti interessa davvero, hai cambiato un paio di volte l'indirizzo di studi e ti rendi conto che l'età adulta non solo si avvicina, ma ormai ti morde le chiappe.

All'interno del gruppo non ci sono ruoli prestabiliti, non ci sono leader e vittime, non ci sono bulli e sfigati. Non mi interessa nemmeno esplorare questo tipo di dinamica. Più che altro voglio vedere cosa significa stabilire un contatto, evolvere come persona, vedere come i miei personaggi si sentono rispetto al gruppo e rispetto a se stessi.

Jubilee sarà la guida del team, ma non sarà l'unica insegnante. Diciamo che è la più importante, quindi si sente responsabile di tutti i suoi ragazzi. Ha smesso da tempo di essere la spalla scavezzacollo ed è diventata una mamma, un'educatrice, una terapista e una guida. Deve pensare al suo bambino e a sei adolescenti: sette esseri umani che deve tenere al sicuro. Sette. Ognuno diverso, ognuno con i suoi desideri. Un impegno gravoso.

Generation X #1, variant cover di RahzzahLa maggior parte di loro già conosce gli altri, chi più chi meno, ma questo non li rende certo un gruppo coeso. Come prevedibile, creeranno legami con il tempo. Onestamente, li trovo tutti divertentissimi da scrivere, quindi non ho un preferito. Se me lo chiedi a bruciapelo, ti dico che l'amicizia tra Quentin e Benjamin, quella tra Nature Girl e Eye-Boy e quella tra Jubilee e Chamber sono belle cose da gestire.

Quentin è così casinista ed estroverso che inventarsi cose carine da fargli fare per il suo compagno di stanza Benji è una pacchia. Guardarli assieme è un po' come osservare un gatto selvatico che cerca di fare amicizia con un alpaca confuso. Lin, Nature Girl, è l'unica persona attraverso cui Eye-Boy non può vedere e lui è l'unico essere umano che si sia mai sforzato tanto di comprendere lei. Il che crea una dinamica molto interessante.

Jubilee e Jono, semplicemente, sono amici da una vita e hanno una fiducia e una familiarità reciproca che nessun altro ha nella serie, dato che ne hanno passate veramente di ogni, assieme. Non hanno bisogno di tentare di capirsi a vicenda: semplicemente si conoscono a memoria.

Dopo una prima fase in cui Jubilee e Quentin Quire, di gran lunga i personaggi più noti, avranno il proscenio, le storyline includeranno sempre più profondamente anche tutti gli altri. Per quanto riguarda lo stile di narrazione, la Strain azzarda un paragone con Runaways, ma si schermisce ben presto, chiarendo di non sentirsi nemmeno metà dello scrittore che è Brian K. Vaughan.

Generation X #2, copertina di Terry DodsonPer quanto riguarda le ambientazioni, vedremo un sacco di aule di scuola, parecchio Central Park e tanta New York. Per ora, non ha senso che i ragazzi si allontanino molto dalla scuola, ma vedremo con il tempo. Alcuni dei luoghi che visiteranno sono importi dalla storia e siamo solo ai blocchi di partenza. Ho un piano che porterà Jono e Jubilee molto lontano, ma non posso dire altro, per ora.

Lo Xavier Institute è un posto decisamente popolato di mutanti, quindi ci saranno parecchie comparsate di volti noti e daremo un'occhiata anche alla vita degli altri studenti. Vedrete soprattutto mutanti giovani e vecchi che hanno fatto parte di Generation X. Solo nel primo numero, vediamo Chamber, Broo, Pixie, Glob Herman, Genesis, Graymalkin, Anole e altri ancora.

Per quanto riguarda i legami con gli eventi dell'Universo Marvel, sappiate che la serie vuole essere più indipendente possibile e disponibile alla lettura di nuovi fan. Ma chi può sapere cosa accadrà, nel corso della scrittura?

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Fonte: Comic Book Resources

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