Marvel, Punisher: The Platoon - Garth Ennis e Goran Parlov parlano del giovane Frank Castle

Nuovi particolari da Garth Ennis e Goran Parlov su Punisher: The Platoon, un avventura del giovane Castle

Alpinista, insegnante di Lettere, appassionato di quasi ogni forma di narrazione. Legge e mangia di tutto. Bravissimo a fare il risotto. Fa il pesto col mortaio, ora.


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Non è molto che vi abbiamo riportato le dichiarazioni di Garth Ennis e Goran Parlov su Punisher: The Platoon, progetto atteso sin dall'annuncio nel 2015 e finalmente destinato a vedere la luce.

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Sceneggiatore e disegnatore sono tornati sull'argomento, sulle pagine del sito ufficiale della Marvel. Ecco cos'hanno aggiunto a quel che già sappiamo. Dopo essersi fatti reciproci complimenti che abbiamo già letto nel precedente articolo, i due hanno svelato qualche particolare sulla trama.

The Punisher: Platoon #1, copertina di Goran ParlovEnnis - La storia è ambientata durante l'attacco a Tet, nel 1968, durante la prima missione capitanata da Frank sul campo, coinvolto durante la difesa di Khe Sanh, la famosa base dei Marine che fu assediata diverse volte dall'esercito Nordvietnamita. Si tratta di uno sguardo alla guerra dal punto di vista di un comune soldato che si trova al centro di una tempesta di indicibile distruzione. Gli Americani spesero grande potenza di fuoco per tenere la base, ma in qualche modo la battaglia fu comunque risolta corpo a corpo, con i Marine che rischiarono la vita per salvarsi.

Allo stesso tempo, vedremo il colonnello vietcong Letrong Giap, già apparso in Fury: Guerre Perdute, la cui unità è tra quelle incaricate di conquistare Khe Sanh, mentre tenta di portare a termine una serie di ordini quasi impossibili, impartitigli dai suoi superiori ad Hanoi. Con lui c'è Ly Quang, un giovane soldato con un piano molto personale che lo porterà sulla strada di Frank.

Parlov - Vi sembrerà strano, ma non ho dovuto prepararmi guardando un sacco di film sul Vietnam. Semplicemente me li ricordavo dai tempi di Fury MAX e dei precedenti fumetti del Punitore. Ho voluto catturare la sensazione visiva che avevo nella memoria. Ovviamente, avevo diverse immagini e foto prese dal web, ma perlopiù come riferimenti ad armi, uniformi e macchine. Adoro essere preciso su particolari di questo genere.

I due hanno quindi citato i loro riferimenti nel cinema e nella letteratura al riguardo. Ennis, noto appassionato di racconti di guerra ha parlato di diversi saggi e romanzi, contando Full Metal Jacket e Apocalypse Now tra i modelli cinematografici. Parlov ha invece raccontato di aver guardato Platoon, di Oliver Stone durante il lavoro sulle tavole. Il risultato non è stato apprezzabilissimo.

The Punisher: Platoon #2, copertina di Goran ParlovParlov - Mi ha confuso alla grande. Ho iniziato a pensare che certe cose fossero molto diverse da come le avevo disegnate io. Un miliardo di particolari erano diversi da come li avevo ritratti. Ho iniziato a chiedermi cosa avessi sbagliato e a domandare a Garth se dovessi ricominciare da capo. Non riusciva a capire in cosa consistessero i miei errori. Il fatto che a lui andasse bene mi ha calmato. Fortunatamente, con la storia che proseguiva e il cambiare delle scene, ho avuto l'occasione di includere i particolari che avevo visto nel film.

Ennis - Quello che vedremo è il Frank Castle giovane e inesperto. Non ha ancora vent'anni e gli hanno affidato la vita di due dozzine di giovani Marine che sono spinti a combattere solo dal desiderio di sopravvivere, andare a casa e non tornare mai più. Lo hanno gettato dritto all'inferno, a combattere corpo a corpo, senza aspettarsi non solo che fosse in grado di comandare, ma nemmeno di sopravvivere.

Personalmente, sono convinto che Frank non siam mai stato particolarmente inesperto, impreparato, mai stato una verginella timida. Credo che abbia iniziato a combattere dal momento in cui è nato, che sia cresciuto imparando dalla strada l'istinto di sopravvivenza e che ci sia sempre stato qualcosa dentro di lui, in attesa, e che si è risvegliato il giorno in cui è arrivato in Vietnam. Frank ha l'invidiabile abilità di osservare, imparare e agire alla massima velocità. Quindi, anche quando i proiettili hanno iniziato a volare, aveva un'idea precisa di cosa dovesse fare.

Non appena inizierà a rivelarsi per quel che è, alcune autorità militari inizieranno a tenerlo d'occhio, solo per sfruttare al meglio le sue abilità. Quindi, gli eventi di The Platoon inizieranno a spingerlo lungo questa strada. Questo è solo il suo primo impegno in guerra, mentre gli eventi di Born sono narrati durante il terzo. Pertanto manca moltissimo al suo arrivo alla Firebase Valley Forge. Ci sono dei suggerimenti riguardo quel che lo aspetta al suo secondo incarico in guerra e, forse, un giorno potremo vederlo nei particolari.

Parlov - Leggendo la storia, è difficile capire chi davvero sia il protagonista e chi siano i comprimari. Tutti coloro che appaiono sono importanti nella vicenda. Dal momento in cui ho iniziato i primi schizzi, ho pensato a loro come a personaggi che, un domani, avrebbero goduto di uno spin-off su di loro. Cerco sempre di innamorarmi di ognuno e di personalizzarlo, di dargli dei contorni specifici. In poche parole, di dar loro vita. Questo è, secondo me, il modo in cui si riesce a renderli interessanti per i lettori ed è il motivo per cui adoro le sceneggiature di Garth: mi danno l'occasione di innamorarmi di tutti i personaggi.

Fonte: Marvel

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