Marvel: Phil Jimenez e la genesi del nuovo costume di Angela
Phil Jimenez parla del suo metodo per creare l'aspetto dei personaggi e del processo di rinnovamento dell'armatura di Angela al suo approdo alla Marvel
Alpinista, insegnante di Lettere, appassionato di quasi ogni forma di narrazione. Legge e mangia di tutto. Bravissimo a fare il risotto. Fa il pesto col mortaio, ora.
Insomma, come facciamo a far diventare Angela una vera e propria asgardiana anche agli occhi di quelli che se la ricordano molto bene nei panni di nemesi prima e alleata poi di Spawn della Image e di Todd McFarlane? Punto primo: rinnovare il suo aspetto. Incaricato della missione, il disegnatore della serie Angela: Asgard's Assassin, Phil Jimenez, che l'ha dotata, dal terzo numero, di una nuovissima armatura.
La fisicità di Angela, la sua eredità, lo stoicismo e le sue abilità sono qualità fondamentali che la pagina deve catturare. Si tratta di un personaggio molto introspettivo, che sulla scena recita poco. Ogni volta che sorride o si altera, per me è una festa. I nastri che convogliano le sue emozioni si comportano un po' come la coda di un cucciolo e sono uno strumento grafico divertente, soprattutto quando il suo stato la porta sopra le righe.
Il mio atteggiamento è sempre quello di ritrarre i personaggi in maniera funzionale al loro mondo interiore, cercando di capire innanzitutto chi siano e di lasciarmi guidare da questo nella progettazione del loro aspetto. Inoltre, è importante ragionare sul contesto, sul mondo in cui essi esistono e si muovono. C'è da considerare anche l'epoca del fumetto, la tradizione storica dei costumi. Sono molte le componenti.Ogni volta che posso, cerco di far riferimento alla moda reale del periodo in cui disegno o di quello in cui è ambientata la storia. Magari non sono suggestioni facili da cogliere e vanno perdute quando altri artisti disegnano i personaggi che realizzo. La cosa mi succede spesso, devo dire, e di solito mi mette in guardia dal disegnare costumi e uniformi troppo elaborate. Ma non è stato il caso di Angela.
Volevo darle l'aspetto di una persona che si tira addosso ogni sguardo dei presenti quando entra in una stanza e che, sulla pagina, risulta in qualche modo luminosa. Volevo disperatamente che la sua armatura fosse d'argento bianco perché avevo un'idea molto precisa di come rendere la cosa sulla tavola.
Mi è stata concessa molta libertà e ho fatto un sacco di lavoro di progettazione. L'unica cosa che ho dovuto conservare per forza sono i tatuaggi sul volto e i nastri. Il risultato finale è sicuramente eccessivo, fuori scala, ma sono convinto che sia appropriato al personaggio. Sapevo che avrebbe decisamente fatto scena, ma credo che la cosa sia parallela al fatto che Angela ha un sacco di personalità, la quale si esprime anche nel suo aspetto.
Angela è un personaggio enorme, ha detto Jimenez. Non è Daredevil né la Vedova Nera, non è un personaggio urbano o da strada. Stiamo parlando di una dea asgardiana e di un angelo, della sorella di Loki e Thor, che combatte elfi oscuri e demoni. La principale preoccupazione era che risultasse maestosa, con una chioma fluente e impossibile da ignorare. Un particolare importantissimo per Jimenez sono state le ali, che garantiscono una notevole visibilità anche quando è ritratta in mezzo a tanti altri personaggi.
Ci dovevano essere elementi dell'estetica di Asgard e di quella di Heven e persino qualche suggerimento dello stile anime: tante suggestioni diverse per un personaggio nuovo che doveva risultare tale anche nell'aspetto, inedito, immediatamente percepibile come proveniente da un altro universo. Molti elementi dell'uniforme originale sono stati conservati con piccole modifiche, come l'elmetto. La più grande di queste modifiche è certamente il fatto che questa è una vera e propria armatura, che copre e protegge molto più della precedente.
Penso che Angela faccia la sua bella figura ritratta in azione con questo look. Comunica potenza, dà l'idea di poter incrociare le armi alla pari con suo fratello Thor. So che si tratta di un cambiamento piuttosto radicale, che piacerà ad alcuni e meno ad altri. Questo costume non è meno assurdo del precedente, che era essenzialmente un bikini spaziale con alti stivali di armatura, ma credo che comunichi meglio il personaggio, che sia più adatto alla sua funzione e all'universo in cui vive.
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Fonte: Comic Book Resources