Marvel NOW!: Mariko Tamaki su Jennifer Walters e la condanna di essere Hulk

Jennifer Walter ora è Hulk e ha deciso di isolarsi dal mondo per affrontare le paure e le paranoie che si porta dietro

Alpinista, insegnante di Lettere, appassionato di quasi ogni forma di narrazione. Legge e mangia di tutto. Bravissimo a fare il risotto. Fa il pesto col mortaio, ora.


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Spoiler Alert
Jennifer Walters è Hulk. Ha ereditato lei, senza l'aggettivo "Fichissimo", il titolo da suo cugino Bruce Banner, anche perché questo non è esattamente un periodo felice della sua vita, solitamente spesa a lasciare a bocca aperta tutti i presenti con la sua bellezza statuaria e mettere a posto i cattivi di mezzo mondo.

L'autrice della sua serie, Mariko Tamaki, ha parlato del suo prossimo futuro sulle pagine di Marvel.com.

Hulk #4, copertina di Jeff DekalQuel che è successo a Bruce e il risultato della situazione con Occhio di Falco non hanno cambiato la fiducia di Jennifer nel sistema giudiziario, in cui crede ancora fermamente. A prescindere dal modo in cui si sente per il destino di suo cugino, è ancora convinta che tutti meritino un giusto processo.

Questo è uno degli aspetti più complessi del suo personaggio, ma anche più importanti, che la ancorano a un nucleo di valori. Inoltre ho sempre apprezzato il fatto che Jen fosse una supereroina con un lavoro molto preciso, d'ufficio e quotidianità. Jennifer è un'avvocato, oltre a prendere a pugni alieni nello spazio.

La perdita di Bruce è chiaramente importante nella sua vita, qualcosa che può cambiarla definitivamente. Si tratta di una persona che le ha dato una mano a dar forma al suo mondo, perdere qualcuno del genere può far sentire come se mancasse un pezzo di noi stessi. Credo che sia questo lo stato d'animo attuale di Jen.

La vedremo isolarsi da tutti, creare una separazione tra la sua vecchia vita e la nuova. Ma questa è in parte una falsa dicotomia, perché la sua vecchia vita esiste tuttora, è ancora lì, e le persone con cui l'ha condivisa ancora vivono. Al momento non la vedremo affrontare i suoi sentimenti verso persone specifiche, ma bloccare quasi completamente le sue reazioni emotive rispetto a tutto e tutti.

Un momento di passaggio, ma che non metterà in crisi la sua vocazione di eroina. Di fronte a persone che hanno bisogno di lei, Jennifer sarà sempre incline a dare una mano. La storia di una Hulk che si ritira in Florida è chiaramente poco interessante, afferma la Tamaki. Vedere invece le sue decisioni messe in crisi dalla realtà è molto più curioso.

Volevo mettere Jennifer accanto a una persona che la mettesse in cammino, qualcuno che ha alle spalle un percorso diverso, ma anche simile. Maisie, la cliente del numero #4, vede il mondo come qualcosa di inaccettabile, troppo faticoso, proprio come Jennifer che ha deciso di non voler più essere Hulk, perché non ha più le energie per farlo.

Maisie, come Jennifer, ha delle ansie e dei dolori interiori. Jen diventa Hulk e si trasforma, quando esse affiorano, mentre per Maisie si manifestano in maniera diversa. Mi piaceva l'idea di questa energia oscura e psichica che fa la sua comparsa e quella di un percorso a suo modo parallelo tra la nostra avvocatessa e la sua cliente.

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Fonte: Marvel

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