Marvel NOW!: Elsa Charretier parla del suo lavoro per Unstoppable Wasp

Elsa Charretier, disegnatrice di Unstoppable Wasp, spiega cosa l'abbia convinta ad accettare l'offerta della Marvel

Alpinista, insegnante di Lettere, appassionato di quasi ogni forma di narrazione. Legge e mangia di tutto. Bravissimo a fare il risotto. Fa il pesto col mortaio, ora.


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Spoiler Alert
Elsa Charretier, disegnatrice di Unstoppable Wasp, parla del suo debutto alla Casa delle Idee, che avverrà con il numero #1 della serie Marvel NOW! dedicata alla giovane Nadia Pym.

Eroina, genio scientifico, giovane donna con un'identità tutta da ricostruire e un passato pesante da cui liberarsi, la nuova Wasp debutta il 4 gennaio negli Stati Uniti.

Ho appena iniziato a lavorare ai disegni del secondo numero. Sono fortunata e ho un sacco di lavoro, il che mi impone una scaletta ferrea per le mie giornate. Si fa una discreta fatica, ma cerco di trovare ispirazione in quel che sto facendo. In più, questa organizzazione mi spinge ad essere essenziale artisticamente e abbandonare tutto quel che non è necessario.

Al contrario di quel che il mio stile riflette, adoro realizzare i dettagli dello sfondo o disegnare complessi macchinari precisissimi. Credo di aver avuto una paura del diavolo, per molto tempo, nel disegnare i personaggi. Gli sfondi sono molto più semplici e rilassanti. Ma riempire le pagine di particolari è spesso controproducente, quindi, dover lavorare in fretta mi costringe a pensare alla prossima vignetta e semplificare.

Unstoppable Wasp, studi di Elsa Charrettier

Quando la Marvel mi ha contattata per Unstoppable Wasp, non avevo ancora letto alcuna sceneggiatura, ma mi hanno parlato di una serie, dai temi principali d'azione e scienza, con un protagonista femminile. Un dettaglio particolarmente attraente, per me. Inoltre, si parlava di scienza, non tanto di fantascienza. C'è un elemento di realismo importante nel modo in cui tratteremo ingegneria, chimica, fisica. E anche questo aspetto è stato irresistibile, per me.

Adoro disegnare scene d'azione, che trovo più semplici rispetto a quelle di dialogo, e, come ho detto prima, macchinari scientifici. Solo nel primo numero, ci sono un robot gigante, una sala controlli, l'interno del robot. Insomma, direi che ho un sacco di cose con cui divertirmi.

In più, Nadia è una splendida ragazzina. Ha avuto un'infanzia orribile, ma, a un certo punto, ha deciso di meritarsi di essere felice, di mettere il proprio cervello brillante al servizio di cause benefiche, di tentare di cambiare il mondo. E non lo dico in senso scontato o moralista, perché Nadia è ottimista, ma non idealista. Ha un obiettivo molto specifico in mente e la volontà di realizzarlo. Un modo piuttosto originale di orientare le azioni di un supereroe.

La Charretier ha quindi parlato di Jeremy Whitley, sceneggiatore della serie, e del suo talento nel far interagire tra loro i personaggi, a partire da Mimo, ospite del primo numero, con cui avviene un piccolo scontro generazionale. Inoltre, Whitley ha una profonda conoscenza dell'Universo Marvel e delle sue storie, secondo la disegnatrice.

Il potere di rimpicciolirsi di Wasp mi ha spinta a guardare gli oggetti con occhi diversi. Ora li osservo sempre in relazione al contesto in cui si trovano, ho iniziato a ragionare in scala, a immaginare le piccole cose in relazione a ciò che le circonda. Inoltre, faccio attenzione alle superfici che diamo per scontate di solito: il fatto che Nadia sia così piccola, quando usa i suoi poteri, mi dà occasione di disegnare le trame microscopiche. È interessante.

Essendo cresciuta negli anni Novanta, ho visto diverse volte il film Tesoro, mi si sono ristretti i ragazzi. Tipo un milione. Era fantastico il lavoro svolto in quel caso per mettere in mostra le persone microscopiche. Il giardino, le formiche, i pavimenti in legno, persino le scope erano riprese in maniera intelligentissima. Se avessi l'occasione di disegnare qualcosa di simile, sarebbe grandioso.

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Fonti: Newsarama | Comicosity

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