Marvel NOW!: Al Ewing e la strada degli U.S.Avengers verso Secret Empire

Il numero #4 di U.S.Avengers sarà una boccata d'aria prima di Secret Empire, secondo Al Ewing

Alpinista, insegnante di Lettere, appassionato di quasi ogni forma di narrazione. Legge e mangia di tutto. Bravissimo a fare il risotto. Fa il pesto col mortaio, ora.


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Spoiler Alert
Al Ewing ha scritto una storia autoconclusiva. Sembra incredibile, ma in un mondo in cui la serialità è dominante, pare un caso raro. Lo ha fatto su U.S.Avengers #4 e di questo atto di coraggio e sovversione ha parlato sulle pagine di Marvel.com.

U.S.Avengers #4, copertina di Paco MedinaUn inizio, una metà e una fine. Un esordio potente e un finale esplosivo sono egualmente importanti, ma ogni pagina che sta nel mezzo deve essere soddisfacente. Fortunatamente, per natura, le storie autoconclusive devono essere dense di eventi e non c'è posto per la dispersione di energie. In questa storia in particolare, abbiamo due svolte a metà, perché si tratta di un crossover in quattro parti condensato in un albo. Quattro parti brevi, lo ammetto.

Volevo raccontare una storia in solitaria di Hulk Rosso. Lo abbiamo visto un po' nel primo numero, ma ero convinto che i lettori meritassero venti pagine di Hulk Rosso Spacca! Abbiamo l'occasione di sperimentare la sua idea di operazione sotto copertura, quando gli chiedono di infiltrarsi nel Paese immaginario del Lichtenbad, tra Latveria e Symkaria, per affrontare American Kaiju.

E che crossover sarebbe senza un ospite? Ecco infatti Deadpool, uno dei pochi personaggi Marvel che ancora non avevo scritto. Infilarlo nei fumetti che leggo sta diventando un'abitudine, come vedranno molto presto i lettori di Rocket.

Deadpool è in questo albo con il compito di stimolare i lettori riguardo un paio di luoghi comuni delle storie a fumetti e per trascinare nella storia un cattivo che risulta sia nuovo che vecchio allo stesso tempo, il pronipote di un dimenticato eroe dell'epoca dei Mostri Giganti. Chi sarà mai? Impossibile saperlo.

Appena usciti dall'arco narrativo di apertura di U.S.Avengers, e con la prospettiva di addentrarci in una vicenda ancor più pesante come Secret Empire, avevo l'impressione che ai lettori servisse un respiro profondo, una bella boccata d'aria, divertente e intrattenitiva. Inoltre, questo numero mi ha concesso di sperimentare in termini di formato e ingombri della storia. Spero che piaccia e alleggerisca, prima che il mondo si faccia oscuro e fumoso.

Paco Medina è un disegnatore geniale, quando si tratta di azione. Ha una visione molto chiara di quel che deve accadere e uno stile che fa quasi saltar fuori le figure dalle pagine. I suoi disegni per questo albo mi hanno ispirato tanto da aggiungere una serie di gag alla storia e ora la consegniamo a voi, Veri Credenti.

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Fonte: Marvel

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